Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2011 alle ore 08:35.
L'ultima modifica è del 22 dicembre 2011 alle ore 07:35.

My24

La vera incognita, dopo il successo dell'operazione di rifinanziamento del sistema a 3 anni condotta ieri dalla Bce, è cosa faranno le banche europee della nuova liquidità a disposizione.

Nei mesi scorsi, a fronte dell'assoluta incertezza sui mercati, le banche hanno spesso optato per ridepositare overnight i fondi ottenuti dalla Banca centrale presso la stessa Eurotower. Martedì, l'importo ha raggiunto i 251 miliardi di euro. Avendo ora però messo a disposizione prestiti a tre anni, la Bce conta che i fondi vengano utilizzati in gran parte per finanziare l'economia reale. «Il canale bancario - ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi - è cruciale per la fornitura di credito alle imprese, soprattutto piccole e medie, e alle famiglie». Quanto meno, l'abbondante liquidità dovrebbe servire a impedire un credit crunch, una brutale stretta creditizia che si stava già profilando. Il rifinanziamento a lungo termine «non fermerà del tutto il deleveraging delle banche - scrivono in una nota gli analisti di Morgan Stanley - ma dovrebbe rendere il processo più ordinato e contenere la pressione a ridurre l'attivo, il che a sua volta dovrebbe allentare la pressione recessiva in Europa».

Questo dovrebbe avvenire consentendo alle banche di prefinanziare il debito in scadenza nel 2012 e che forma una massa ingente di richieste al mercato per l'anno prossimo, considerato anche il fabbisogno di finanziamento dei Paesi dell'Eurozona. Questa è la strada che prenderà, secondo molti analisti, il grosso della liquidità fornita dalla Bce. Le banche rimetteranno in ordine il passivo, facendo conto sullo scenario, al momento molto probabile, che i mercati restino chiusi anche per tutto il 2012.

L'ipotesi favorita a chiare lettere dal presidente francese Nicolas Sarkozy, e che ha fatto dire a qualche commentatore che l'operazione era in realtà una forma di quantitative easing o di finanziamento monetario sotto mentite spoglie, è che le banche utilizzino i prestiti ottenuti dalla Bce per acquistare titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona in difficoltà. Anche se si tratta di un carry trade con un ampio margine di guadagno, molti osservatori di mercato sono dubbiosi che questa possa essere la scelta delle banche, se non su scala limitata, o comunque circoscritta a istituti di dimensioni medio-piccole. I grandi hanno cercato in ogni modo negli ultimi mesi, per contrastare la punizione dei mercati, di mostrare di aver allentato il legame con il debito pubblico, e comunque, come ricordato anche dall'Abi, sono sotto la spada di Damocle della European banking autority. «Restiamo scettici - dice Jonathan Loynes, di Capital Economics - che l'operazione servirà ad allentare la crisi del debito sovrano grazie al fatto che le banche utilizzino i fondi per acquistare forti volumi di titoli pubblici dei Paesi della periferia dell'Eurozona».

Si tornerebbe quindi alla strada maestra indicata più volte da Draghi dal suo insediamento all'Eurotower: la Bce si prende cura del sistema bancario, ma i Governi dovranno pensare a se stessi, avviando il risanamento dei conti pubblici, facendo partire le riforme per la crescita, mettendo in piedi una governce efficiente dell'Unione europea. Sui mercati però molti continuano a credere che, a fronte di un deterioramento dell'economia peggiore del previsto, la Bce sarà costretta a scendere nuovamente in campo con maggiori acquisti di titoli di Stato.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi