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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2011 alle ore 21:56.

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Vola a un nuovo record il bilancio della Banca centrale europea. Non dovrebbe essere una gran sorpresa dopo il maxi finanziamento della scorsa settimana, quando l'istituto ha prestato 489 miliardi di euro a tre anni a 523 banche europee per incoraggiare i finanziamenti alle famiglie e alle imprese.

Oggi una nota della Bce informa che nella settimana al 23 dicembre i prestiti alle banche dell'eurozona sono aumentati di di 214 mld a quota 879 miliardi. Sempre nella scorsa settimana il bilancio complessivo della Bce è aumentato di 239 miliardi a quota 2.730 miliardi di euro (3.550 miliardi di dollari), un livello record, in crescita di oltre 553 miliardi rispetto a tre mesi fa. Nemmeno la Federal Reserve è arrivata a tanto: il suo attivo espresso in euro si aggira infatti sui 2.220 miliardi.

Dove finisce la liquidità
Allo stesso tempo, però, si segnala il nuovo record dei depositi presso la Bce, balzati a 452,034 miliardi di euro. Esattamente come avvenuto con il record di ieri, si confermano le tensioni sull'interbancario, con le banche che continuano a preferire il deposito di denaro presso la Bce a tassi decisamente meno vantaggiosi (+0,25%). Ma è anche vero che siamo a fine anno, i libri contabili sono pressoché chiusi e l'operatività ridotta al minimo.

Fed di nuovo sotto accusa negli Stati Uniti
Nel frattempo, mentre la Bce cerca di salvare le banche europee e concede, come già accaduto negli Stati Uniti, finanziamenti illimitati al sistema finanziario, montano le critiche alla Federal Reserve. A puntare il dito contro l'istituto guidato da Ben Bernanke è l'ex vice presidente della Fed di Dallas, Gerald ÒDriscoli, che sulle pagine del Wall Street Journal attacca: «La Fed sta salvando le banche europee, con accordi finanziari bizantini» che «alimentano l'azzardo morale e le distorsioni». Nel mirino di ÒDriscoli ci sono gli swap in dollari con la Bce e altri istituti, operazioni «non trasparenti che creano problemi in una democrazia».

«La Bce e la Fed - afferma ÒDriscoli - potrebbero usare altre modalità per elargire prestiti: l'istituto di Francoforte potrebbe prestare direttamente euro alle banche, che potrebbero acquistare dollari sui mercati dei cambi. La Fed potrebbe invece concedere prestiti direttamente alle divisioni americane delle banche europee. «Le due banche centrali sono invece impegnate in queste procedure», gli swap, «perchè ognuna delle due ha bisogno di una foglia di fico. La Fed è imbarazzata dalle rivelazioni dei fondi concessi alle banche straniere in precedenza, e non vuole il debito di banche non americane nel proprio bilancio. La Bce è intrappolata in una situazione politica e legale ancora maggiore».

Secondo ÒDriscoli, «la Fed non ha l'autorità per salvare l'Europa. Gli swap sono accordi che alimentano l'azzardo morale e creano distorsioni. La non trasparenza degli swap rappresenta un problema in una democrazia».


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