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Questo articolo è stato pubblicato il 02 gennaio 2012 alle ore 08:16.

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L'outlook 2012 per l'economia globale è chiaro: recessione in Europa, crescita anemica negli Stati Uniti, forte rallentamento in Cina e nella maggior parte dei paesi emergenti. C'è però da vedere come si svilupperà tutto ciò nell'intreccio della globalizzazione: le economie asiatiche sono infatti esposte verso la Cina, mentre l'America Latina dovrebbe subire il calo dei prezzi delle materie prime e l'Europa centro-orientale risentire della crisi dell'eurozona verso la quale è fortemente esposta.

Seri timori per l'economia mondiale continueranno poi ad arrivare dal Medio Oriente: il rischio geopolitico dell'area rimane infatti molto alto. Un motivo in più per tenere sotto controllo l'agenda degli appuntamenti politici, economici e finanziari. Il calendario quest'anno appare più ricco che mai.

Già a inizio gennaio i parlamenti dell'eurozona voteranno l'approvazione formale dell'Esm (il meccanismo europeo di stabilità) e poi a fine mese i grandi del mondo si troveranno a Davos per il meeting del World economic forum, uno dei summit in grado di dettare l'agenda mondiale. A febbraio la Commissione europea pubblicherà le "Previsioni economiche intermedie", mentre i greci andranno alle urne per il rinnovo anticipato del Parlamento. A marzo si terrà il summit della lega araba (in agenda, fra l'altro, gli sviluppi della crisi siriana) e ad Aprile gli spring meetings di Banca mondiale e Fondo monetario internazionale.

Fra gli appuntamenti in calendario a maggio spiccano l'Economic outlook dell'Ocse e il World competitiveness yearbook, punto di riferimento mondiale per valutare la competitività delle nazioni. A giugno si terrà poi il 161esimo meeting ministeriale dell'Opec e la Conferenza mondiale di Rio de Janeiro sullo sviluppo sostenibile, mentre a luglio si terranno in Egitto le elezioni presidenziali anticipate, ultimo atto del processo elettorale che sancirà il trasferimento del potere alle autorità civili.

Ad agosto i riflettori si sposteranno poi a Jackson Hole (Wyoming) per l'annuale meeting dei governatori della Federal Reserve, un'occasione tra le più significative per capire lo stato di salute e l'evoluzione dell'economia non solo statunitense. Dopo l'estate, l'attività internazionale riprenderà sulle rive del lago di Como: a settembre Cernobbio ospiterà infatti il forum dello Studio Ambrosetti, evento inserito ormai stabilmente nel calendario dei summit di caratura mondiale. Decisamente ricco di eventi il mese di ottobre: fra gli appuntamenti in programma ci sono il World economic outlook e il Global financial stability report dell'Fmi e il Congresso del partito comunista cinese che dovrebbe sancire - dopo 10 anni - il cambio della guardia ai vertici del potere della Repubblica Popolare. A novembre i riflettori saranno puntati sulle presidenziali americane e sulla Conferenza mondiale dell'Onu sui cambiamenti climatici, mentre a dicembre sarà il summit indiano dei Brics a catalizzare l'attenzione del mondo.

Ai consueti vertici tra capi di stato e di governo si aggiungeranno poi le riunioni delle banche centrali, a cominciare da quelle di Bce e Federal Reserve. L'Istituto guidato da Mario Draghi dovrebbe procedere a un ulteriore allentamento nel corso del primo trimestre, mentre la banca centrale Usa dovrebbe lasciare i fed funds in un range compreso tra lo 0 e lo 0,25% (minimo storico dal dicembre 2008).

A tutto ciò bisogna poi aggiungere le variabili non calendarizzabili, come petrolio, oro e materie prime in generale. Senza dimenticare i rapporti delle agenzie di rating che con i loro voti provocano sempre più di frequente le fibrillazioni dei mercati.

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