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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2012 alle ore 17:55.
L'ultima modifica è del 11 gennaio 2012 alle ore 14:00.

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Merkel a Monti: Germania pronta a versare più capitali nel fondo salva-Stati (e la Bce può fare la sua parte)Merkel a Monti: Germania pronta a versare più capitali nel fondo salva-Stati (e la Bce può fare la sua parte)

«Credo si possa dire che» le misure varate dal Governo italiano «rafforzeranno l'Italia e le prospettive economiche». Lo ha detto il cancelliere Angela Merkel nella conferenza stampa congiunta con Mario Monti. Merkel ha «seguito con grande rispetto» il lavoro dell'esecutivo, «specie per velocità». «L'Italia ha fatto cose straordinarie», ha sottolineato il cancelliere tedesco. Che nel corso della conferenza stampa ha additato come principale obiettivo la crescita dell'Europa: «Vogliamo essere i più competitivi nel mondo, ma certo per farlo non intendiamo torturare i partner».

Germania pronta a versare più capitali nel fondo salva-Stati
La Germania è pronta a versare più capitali, «se lo fanno anche gli altri», nel capitale del fondo salva-Stati Esm. Lo ha detto il cancelliere Angela Merkel al termine del vertice.

«Abbiamo discusso di come rafforzare il fondo salva-Stati»
Abbiamo parlato di «come rafforzare e rendere operativo» il fondo salva Stati europeo e anche del modo in cui la Bce possa dare il proprio contributo per «rendere operativo» il fondo europeo, ha detto la Merkel. La cancelliera ha riferito che con Monti «abbiamo discusso di molti temi» come la necessità che già al prossimo consiglio europeo «accanto al tema del bilancio di parli su come rafforzare la crescita e l'occupazione». La Merkel inoltre ha sottolineato che con Monti non ci sono state incomprensioni, tutt'altro. «Penso che tra Italia e Germania si è avviata una forte collaborazione».

Monti: tassi di interesse sul debito italiano non giustificati
«I tassi di interesse sul debito italiano non sono più giustificati visto lo sforzo dell'Italia» che anche «gli stessi mercati apprezzano». Lo ha detto il premier Mario Monti, dopo l'incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino. Non «ricompense», ma il «riconoscimento» che l'Italia non è più un «rischio» per la stabilità dell'Europa. Monti ha ricordato la «maturità» degli italiani nell'accettare i sacrifici, una svolta concreta che «merita non ricompense da parte dell'Europa perché queste misure sono state adottate nell'interesse dell'Italia, ma un riconoscimento da parte dell'Europa che non deve più temere l'Italia come possibile fonte di infezione per la zona euro, ma può contare su un'Italia pronta a fare appieno la sua parte nella conduzione della Ue verso la stabilità».

Merkel: sì a Tobin tax solo se adottata da Ue a 27
La Tobin tax «non avrebbe molto senso» in un singolo Paese, «almeno non per l'Italia». Ma, anche se l'ideale sarebbe introdurla sul piano globale, «può avere senso nell'Europa a 27: non so se lo avrebbe sul piano dell'eurozona». Lo ha detto il premier Mario Monti, nella conferenza stampa a Berlino al termine dell'incontro con Angela Merkel. Il premier, che ha ricordato di essere stato allievo di Tobin, ha paragonato la tassa sulle transazioni finanziarie al «mostro di Lochness, che appare e scompare, ma in questa fase storica può avere la sua utilità data la velocità e le dimensioni raggiunte dalle transazioni finanziarie che a volte possono recare danni e non solo benefici».

La posizione dell'Italia, ha ricordato Monti, «era negativa: arrivato al governo e avendo dialogato con Germania e Francia abbiamo preso una posizione più aperta, e siamo disposti, salvo un esame più approfondito, ad appoggiare questa iniziativa a livello di Unione Europea».

Quanto alla Merkel «a livello personale» la cancelliera della Germania è favorevole all'ipotesi di imporre una nuova tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin tax) anche solo a livello di area euro. Tuttavia si tratta di una posizione relativa alla sua formazione politica, la Cdu, mentre a livello di coalizione di governo l'accordo in Germania resta quello di procedere con questa tassa solo se si fa a livello di tutta l'Unione europea a 27.

Monti riferirà il 25 gennaio in Senato sulla politica europea
Il 25 gennaio il presidente del Consiglio, Mario Monti, riferirà in Senato sulla situazione europea, sull'esito degli incontri con Francia e Germania e sull'Eurogruppo del 23 gennaio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Annullato e rinviato ad altra data l'appuntamento di Monti, stavolta in veste di ministro dell'Economia, con l'Aula del Senato, dove domani avrebbe dovuto rispondere a un'interrogazione parlamentare.

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