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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 07:50.
Dopo tanti mesi di Italia, l'attenzione dei mercati finanziari è tornata sulla Grecia. Il 20 marzo scadranno 14,4 miliardi di titoli greci senza copertura o possibilità di rinnovo. Per evitare il default Atene ha bisogno dei circa 130 miliardi del secondo piano di sostegno europeo. Forse sarà concesso. Forse no.
Il problema è che potrebbe non fare differenza. Nessuno lo dice pubblicamente, ma a Il Sole 24 Ore risulta che tra i negoziatori europei non c'è affatto la certezza che un nuovo pacchetto di aiuti possa bastare. «Il default della Grecia non è più un tabù», ci dice uno dei protagonisti del negoziato. Che nel linguaggio felpato di quel mondo è come dire che occorre prepararcisi. Anche perché i partner europei sembrano aver esaurito la pazienza: «I greci hanno continuato a trovare sempre nuovi buchi. Non c'era mai contezza delle dimensioni del problema. Il che ha reso tutti furibondi».
La cosa ancora più grave è che gli obiettivi già prefissati non sono stati rispettati. «Come per una famiglia in disaccordo, prima si cerca di riparare gli strappi e correggere gli errori. Ma poi arriva il momento in cui è meglio andare ognuno per la propria strada», osserva la nostra fonte.
Frustrazione e pessimismo di un singolo? Non si direbbe. Un memorandum interno del Fondo monetario internazionale recentemente reso pubblico da Der Spiegel attesta che lo stesso Fmi teme che il peso del debito greco rimarrà insostenibile.
Chi non ha funzioni istituzionali può ovviamente essere più esplicito. Come ha fatto Raoul Ruparel, analista del think tank inglese Open Europe, in un suo rapporto: «Nella storia economica moderna nessun Paese con i livelli di debito della Grecia è mai riuscito ad evitare il default. E neppure un secondo pacchetto di aiuti europei potrebbe impedire il default nei prossimi anni». Insomma, sarebbero soldi gettati al vento. E Ruparel ha fatto un calcolo provocatorio: «A oggi è come se ogni singola famiglia dell'Eurozona avesse nel proprio portafoglio titoli greci per 535 euro. Se ci fosse un secondo piano di aiuti, la somma salirebbe a 1.450 euro». Considerando che il default è a suo giudizio ineluttabile, Ruparel si domanda se abbia senso comprare quegli altri titoli. Probabilmente se lo stanno chiedendo anche i negoziatori europei.
C.G.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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