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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 15:23.
Il "rischio paese" fa sentire i suoi effetti sull'economia reale italiana con l'aumento dei costi di finanziamento. A dicembre i tassi di interesse sui mutui per l'acquisto di abitazioni - rileva il bollettino mensile dell'Abi - è risultato pari al 3,83% rispetto al 3,7% di novembre. A dicembre 2010 il tasso era pari al 2,97%. L'aumento di dicembre è da attribuire, fra l'altro, anche a una maggiore quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso, passata nell'ultimo mese dal 37,3% al 37,6% (era 31,8% ad ottobre).
L'aumento del costo del denaro si riprecuote anche sui prestiti bancari a imprese e famiglie a dicembre. Nell'ultimo mese dell'anno gli impieghi delle banche italiane sono aumentati del 2,2% annuo, l'incremento più ridotto dall'aprile 2010. Nel dettaglio, sono aumentati del 7,6% tendenziale (cioè rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso) i finanziamenti a breve termine (fino a un anno, rivolti principalmente alle imprese) da +8,3% in novembre, mentre quelli a medio e lungo termine (oltre un anno) salgono del 2,9%, contro il +3,6% del mese precedente.
I primi undici mesi del 2011 si sono chiusi comunque con una crescita dei prestiti bancari alle imprese di circa il +5%, un valore che si raffronta con il +1% di un anno prima. A fine novembre l'ammontare dei prestiti ha superato i 915 miliardi di euro, quasi 43 miliardi in più rispetto a novembre 2010. In Italia la crescita dei prestiti alle imprese è stata superiore sia a quella media dell'area euro (+1,4% a fine novembre), che degli altri principali paesi europei, quali Germania (+1,3%), Spagna (-5,6%) e Francia (+4,8%).
In leggero miglioramento la raccolta, cresciuta in dicembre dell'1,52% annuo, in leggero miglioramento rispetto a novembre. Nel dettaglio, i depositi da clientela residente sono calati del 2,1% (dal -1,6% di novembre), mentre le obbligazioni bancarie hanno fatto segnare +7,8% (+6,2%) e i pronti contro termine -35,4% (-15,3%).
Resta su livelli critici la voce "crediti deteriorati". A novembre infatti le le sofferenze lorde bancarie hanno raggiunto quota 104,4 miliardi, in aumento di 1,6 miliardi rispetto a ottobre. A novembre 2010 le sofferenze lorde ammontavano a 75,6 miliardi. A novembre 2011 il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è collocato al 2,94% (dal 2,93% a ottobre).
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