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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2012 alle ore 14:45.

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Un piano per “dare sollievo immediato a Italia e Spagna” e salvare l’Europa dalla crisi: il finanziere George Soros rilancia da Davos la proposta definita a suo tempo dall’economista italiano Tommaso Padoa Schioppa, in base alla quale Italia e Spagna potrebbero rifinanziare il loro debito con l’emissione di titoli di Stato a un tasso d’interesse dell’1% circa.

Piatto forte di un pranzo in occasione del World Economic Forum, il discorso di Soros è ripreso dal Financial Times e ha ampia eco su tutta la stampa economica internazionale. Il finanziere Usa di origine ungherese mette in guardia contro il rischio di disintegrazione dell’Ue e sostiene gli eurobond come soluzione per uscire dalla crisi.

(“Come allontanare Italia e Spagna dal precipizio”).

Le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine lanciate dalla Banca centrale europea in dicembre – si legge sul Ft – hanno alleviato i problemi di liquidità delle banche europee, “ma non lo svantaggio finanziario degli Stati membri altamente indebitati”. “Poiché gli alti premi sui titoli di Stato mettono in pericolo l’adeguatezza patrimoniale delle banche, una soluzione a metà non è abbastanza” e lascia mezza eurozona “relegata” allo stato di Paesi in via di sviluppo fortemente indebitati in valuta straniera. Soros avverte: “Invece del Fondo monetario internazionale, la Germania sta agendo come capomastro nell’imporre la disciplina fiscale. Ciò provocherà tensioni che potrebbero distruggere l’Unione europea”.

Il piano caldeggiato da Soros “è complicato, ma legalmente e tecnicamente solido”, sostiene il finanziere. Le autorità lo hanno respinto, preferendo il Lrto (Long term Refinancing Operation). “La differenza tra i due progetti è che il mio darebbe sollievo immediato a Italia e Spagna, mentre il Ltro permette alle banche italiane e spagnole di fare un arbitraggio molto redditizio e praticamente senza rischi ma ha lasciato i titoli di Stato sull’orlo del precipizio”, anche se gli ultimi giorni hanno portato un po’ di sollievo.

La proposta di Soros consiste nell’usare la European Financial Stability Facility e lo European Stability Mechanism per assicurare la Bce contro il rischio di insolvenza di nuovi titoli di Stato emessi da Italia e Spagna che essi potrebbero comprare dalle banche commerciali. In tal modo, Italia e Spagna sarebbero in grado di rifinanziare il loro debito a tassi vicini al tasso di depositi della Bce, oggi dell’1% sulle riserve obbligatorie.

Per l’Italia, il costo medio di indebitamento scenderebbe al di sotto del’attuale 4,3%. Soros fa intravvedere uno scenario roseo: “Gradualmente ritornerebbe la fiducia, i rendimenti sui titoli calerebbero, le banche non sarebbero più penalizzate per il fatto di possedere titoli di Stato e l’Italia riacquisterebbe accesso al mercato a tassi d’interesse più ragionevoli”.

Un’obiezione è che ciò ridurrebbe la maturità del debito italiano e spagnolo. Secondo Soros ciò sarebbe invece un vantaggio perché terrebbe i governi “al guinzaglio”: “In Italia, scoraggerebbe Silvio Berlusconi dal rovesciare Mario Monti – se innescasse le elezioni sarebbe punito dagli elettori”.

Soros sostiene che la sua proposta rispetta la lettera e lo spirito del Trattato di Lisbona. La Bce non favorirebbe prestiti aggiuntivi da parte degli Stati membri, “ma permetterebbe loro semplicemente di rifinanziare il debito a costi minori”. Insieme, la Bce e l’Efsf farebbero quello che la Bce non può fare da sola: agire come “prestatore d’ultima istanza”. E ciò darebbe un sollievo temporaneo, in attesa che gli Stati membri trovino una soluzione duratura.

“Per la prima volta in questa crisi – sottolinea Soros – le autorità europee avvierebbero un’operazione con risorse più che sufficienti”. Sarebbe “una sorpresa positiva per i mercati”, che cambierebbero umore.

Contrariamente a quanto si argomenta attualmente, la soluzione a lungo termine “deve fornire uno stimolo” per fare uscire l’Europa dal circolo vizioso deflazionista: le riforme strutturali da sole non bastano. “Lo stimolo deve venire dall’Ue perché i singoli Paesi saranno sotto una rigida disciplina di bilancio”. Lo stimolo “dovrà essere garantito in solido – e ciò significa eurobond in una forma o nell’altra”.

Il monito di Soros - “L’eurocrisi potrebbe distruggere l’Ue” - fa titolo sul Guardian, che parla di “duro attacco” del finanziere miliardario all’inettitudine dei policy maker europei.

La necessità degli eurobond sostenuta da Soros è in evidenza sul Wall Street Journal, mentre il magazine Time parla di “confronto” a Davos tra Merkel e Soros.

“La Germania ha sbagliato tutto fin dall'inizio”, titola Les Echos nel suo blog in diretta da Davos.

C’è particolare attenzione sulla stampa spagnola, visto che la Spagna, insieme all’Italia, sarebbe direttamente interessata dal piano di Soros. El Mundo: “Soros chiede un piano per salvare Spagna e Italia da un’eventuale insolvenza”; El Economista: “L’austerità imposta da Berlino farà esplodere Spagna e Italia”; Expansión: “Soros sostiene che Spagna e Italia debbano rifinanziare il loro debito con titoli all’1%”.

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