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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2012 alle ore 15:39.
Il presidente del consiglio di gestione di A2A Giuliano Zuccoli si è dimesso con effetto immediato. Lo ha comunicato il portavoce della società energetica. «Zuccoli si è dimesso da tutte le cariche del gruppo a partire da quella dipresidente del consiglio di gestione». Il titolo A2A a Piazza Affari è in netto rialzo. Oltre a lasciare il gruppo A2A, Zuccoli, presidente dell'utility milanese Aem prima della fusione con Asm Brescia in A2A, ha rassegnato le dimissioni anche da presidente di Edison. La carica al vertice del gruppo energetico era comunque in scadenza, dopo il via libera agli accordi per il riassetto azionario che porteranno la proprietà di Edison a Edf.
Zuccoli ha motivato il suo addio facendo riferimento a «motivi personali». Classe 1943, l'ingegnere valtellinese è entrato nel consiglio di amministrazione dell'Aem nel dicembre del 1996 diventandone l'anno successivo presidente e consigliere delegato, carica che ha rivestito fino al 2008 quando, in seguito alla fusione con l'Asm Brescia da cui è nata A2A, è divenuto presidente del consiglio di gestione della nuova società. Zuccoli è anche presidente del consiglio di amministrazione di Edison, in rappresentanza dei soci italiani di Delmi.
Nel quindicennio della sua presidenza, l'ingegnere valtellinese ha portato la multiutility milanese a crescere dando avvio a una politica di alleanze e aggregazioni in territorio lombardo, culminata nella fusione con l'Asm Brescia. Nell'ultimo anno Zuccoli, nonostante i problemi di salute, si è battuto con decisione perchè il divorzio tra Edf e i soci italiani di Edison, guidati da A2A, si risolvesse in una crescita industriale della società nel comparto della generazione elettrica.
E proprio Zuccoli è stato il più arcigno sostenitore del mantenimento in mani italiane di Edipower e delle sue nove centrali elettriche, anche a costo di uno sforzo finanziario importante per A2A e Delmi. Una determinazione che era valsa al progetto, frutto di visione industriale e realizzatosi grazie alla mediazione del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, l'epiteto di 'Lodo Zuccolì.
Proprio Edipower, nel cui azionariato sono presenti diverse municipalizzate (Iren, Sel, Dolomiti Energia) potrebbe costituire la base attorno a cui realizzare un altro dei progetti da sempre vagheggiati da Zuccoli: la costituzione di una 'grande multiutility italianà, sul modello della tedesca Rwe, attorno a cui riunire tutte le principali utility a controllo pubblico italiane.
Nell'ultimo periodo la gestione di Zuccoli era stata oggetto di critiche da parte dell'assessore al bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci, che aveva chiesto, in occasione del rinnovo dei consigli la prossima primavera, una discontinuità manageriale. Probabile che Zuccoli abbia voluto decidere i tempi della sua uscita di scena.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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