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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2012 alle ore 14:30.

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"Tutti pensavano che avrebbe avuto un atteggiamento prudente, ma lui si è fatto invece avanti", ha detto al Ft Martin Lück di Ubs. "Non è stato timido. Non ha avuto quell'atteggiamento che si poteva temere per un italiano nominato al posto di un tedesco, sotto l'occhio della Bundesbank", ha commentato Jean Pisani-Ferry, responsabile del think-tank Bruegel di Bruxelles.

Anche se a quel pranzo di metà novembre era assente Joseph Ackermann della Deutsche Bank, il Financial Times fa notare che l'operazione ha avuta solo "scarsa resistenza" da parte della Bundesbank (che avrebbe preferito condizioni meno generose). Jens Weidmann, presidente della Bundesbank "non ha cercato di bloccare il piano di Draghi".

Draghi "ha mostrato la sua destrezza" anche in altri modi, sottolinea il Ft.
Ha cambiato le regole sugli asset che le banche possono usare come collaterali per ottenere liquidità da parte della Bce (cambiamenti che – spiega a parte il quotidiano - hanno suscitato "borbottii" sui rischi di "balcanizzazione" della politica monetaria dell'eurozona, ovvero di maggiori divergenze tra i vari Paesi).

Inoltre, Draghi ha tagliato il principale tasso d'interesse della Bce due volte di un quarto di punto, riportandolo ai minimi storici dell'1 per cento. Non ci si aspetta un altro taglio nella riunione del consiglio direttivo della Bce di questo giovedì. Ma l'ultimo taglio, in dicembre, ha sorpreso molti nel consiglio: "Draghi è andato avanti con una semplice maggioranza".
Il Financial Times sembra apprezzare l'efficiente stile di management di Draghi, che riflette "gli anni trascorsi alla Goldman Sachs (dal 2002 al2005). Il numero uno della Bce "preferisce un linguaggio franco a quello tortuoso delle banche centrali".

Ora l'attenzione è concentrata sulla seconda asta Ltro, a fine febbraio. I banchieri – nota il Ft - prevedono una domanda doppia rispetto a quella di dicembre.
Intanto le sfide per Draghi sono "lungi dall'essere finite", sottolinea il Financial Times. Guidati da Angela Merkel, i politici dell'eurozona hanno concordato un "fiscal compact", un patto per imporre la disciplina di bilancio. Ma anche se la crisi greca sarà gestita bene, "la Bce potrebbe dovere tagliare ulteriormente i tassi d‘interesse per evitare una profonda recessione nell'eurozona o dannose forze deflazionistiche. E potrebbe essere necessario aumentare gli acquisti di titoli pubblici".

Il quotidiano britannico non vede certamente rosa: "Le debolezze strutturali in molte economie del'eurozona e le pecche nella costruzione della moneta unica rimangono croniche". L'operazione triennale Ltro ha fatto solo da "antidolorifico", avverte Jörg Krämer di Commerzbank. Draghi potrà cercare di mantenere la sua fama di cautela "ma saranno le sue azioni a contare".

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