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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2012 alle ore 13:10.
L'ultima modifica è del 14 febbraio 2012 alle ore 11:36.

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Tassi in calo per l'asta odierna di titoli di Stato. Il Tesoro - dopo aver raccolto ieri 12 miliardi in BoT - ha collocato oggi BTp. Il rendimento dei titoli a 3 anni è sceso a 3,41%, di 1,42 punti rispetto alla stessa asta precedente. La domanda è stata pari a 1,4 volte l'offerta contro 1,22 della precedente asta.

Aste a 5 e 10 anni
In netto calo anche i tassi dei BTp quinquennali offerti in asta: si sono attestati al 3,77%, mentre quelli dei decennali sono del 4,26%. Il Tesoro ha assegnato per i buoni a 5 anni 685,6 mln di euro, inferiori ai 2 mld di offerta massima prevista, contro una richiesta di 1,6 mld. Per i decennali l'offerta è stata di 2,2 mld: 1,3 mld quelli assegnati.

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Secondo Peter Chatweel, di Credit Agricole, interpellato da Dow Jones, è stata una «buona asta, abbastanza immune dal downgrade di ieri di Moody's. Il fatto che sia stato emesso l'intero importo con una domanda forte significa che nonostante la perdurante crisi in Grecia, i mercati periferici "non bailout" stanno trovando condizioni di emissione molto favorevoli». Per Chiara Manenti di Intesa Sanpaolo «è un buon risultato complessivo, hanno collocato tutto, il range di offerta era molto ampio e c'era anche l'incognita della reazione al downgrade di Moody's. L'asta di oggi è un altro buon segnale per la parte breve del debito italiano che continuerà ad essere bensupportata in vista del nuovo pronti contro termine triennale della Bce in programma a fine mese».

Le aste italiane sono andate «molto bene», tanto che il rendimento sul BTp a 3 anni si è attestato «ai livelli di aprile 2011, prima che scoppiasse la crisi di luglio». Lo ricorda Alessandro Giansanti, fixed-income strategist di Ing, osservando che l'esito delle aste, con l'Italia che ha emesso il massimo annunciato, «conferma l'interesse degli investitori per la parte a breve della curva». Giansanti spiega però che «è ancora presto per dire che l'Italia sia fuori dalla crisi», visto che «bisogna aspettare almeno fino ad aprile, quando finirà la fase più critica dei rimborsi di bond». Per l'esperto, inoltre, se l'impegno del governo italiano sulle riforme dovesse venir meno «si tornerebbe a livelli più alti di spread».

Asta in Spagna
È andata bene anche l'asta in Spagna. Madrid ha collocato sul mercato 5,45 miliardi di euro di titoli di Stato a 12 e 18 mesi, contro un obiettivo massimo di 5,5 miliardi, con tassi in calo. Il rendimento del titolo a un anno è sceso all'1,899% dal 2,049% dell'asta di gennaio, mentre il tasso dei bonos a 18 mesi è calato al 2,308% dal 2,399%. La domanda per i titoli a un anno è risultata pari a 2,27 volte l'importo offerto, in calo rispetto a 3,54 dell'ultima asta. In calo anche la domanda per i bonos a 18 mesi, 2,88 contro 3,23.

Asta in Grecia
La Grecia ha raccolto 1,3 miliardi di euro con l'emissione di titoli di stato trimestrali, rendimenti sostanzialmente stabili al 4,61%, nella precedente asta il rendimento era stato pari al 4,64%.

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