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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2012 alle ore 12:16.

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Spread, mercoledì il giorno della verità. Ecco che cosa può cambiare per BTp, BoT, azioni e valute fra 48 oreSpread, mercoledì il giorno della verità. Ecco che cosa può cambiare per BTp, BoT, azioni e valute fra 48 ore

Archiviato il piano di salvataggio sulla Grecia le Borse attendono con impazienza l'esito della maxi-asta della Banca centrale europea in favore degli istituti di credito del Vecchio Continente. Come accaduto a dicembre, la Bce offrirà un ammontare illimitato di prestiti a tre anni al tasso agevolato dell'1 per cento. Una mossa - da molti paragonata a un quantitative easing in salsa europea - che mira a foraggiare il mercato del credito interbancario, imballato da mesi (con riflessi su mutui e conti di deposito).

Questa maxi-asta è riservata agli investitori istuzionali (banche appunto) ma riguarda da vicino anche i piccoli risparmiatori. Perché l'esito di questa iniezione di liquidità può impattare inevitabilmente sull'andamento di BoT, BTp, azioni e valute. E anche sull'andamento degli indici Euribor (i più utilizzati per i mutui a tasso variabile, con il tasso a 3 mesi oggi sceso sotto la soglia dell'1%).

Dipende tutto dalla domanda. Come collaterale saranno accettate anche attività finanziarie considerate rischiose però non ci potranno essere titoli greci, come indicato dalla stessa Bce. L'agenzia di ratting Standard and Poor's ha declassato il debito di Atene a "Sd" (Selective default).

A dicembre le richieste delle banche europee per l'operazione Ltro (Long term refinancing operation) sono state pari a 489,1 miliardi. Per la nuova maxi-asta di fine febbraio tra gli analisti è partito il valzer delle ipotesi, al rialzo o al ribasso. La soglia critica pare essere compresa tra i 400 e i 600 miliardi.

Almeno, è questo il livello che i mercati sembrano avere in parte scontato nelle ultime settimane. «Una domanda inferiore ai 400 miliardi sarebbe vista come un elemento negativo» spiega alla Dow Jones Alessandro Frigerio, analista finanziario di RmJ Sgr. «Sopra i 600, invece, positivo».

Nell'uno e nell'altro caso quale potrebbe essere l'effetto sullo spread? Frigerio precisa che «ci potrebbe essere una potenziale ricaduta di 100 punti base. Ma occorre guardare non solo lo spread a 10 anni, ma anche la curva breve dei rendimenti che è quella che fa più paura». Quindi l'andamento del prestito della Bce può impattare, nel bene e nel male, sia sull'andamento dei BTp con scadenze superiori a 3 anni (parte medio-lunga della curva) ma soprattutto su quello di BoT e BTp con scadenze fino a tre anni (dato che il prestito della Bce ha durato triennale).

In sostanza, in caso di domanda inferiore alle attese c'è il rischio che torni l'avversione al rischio sui mercati finanziari. Di conseguenza lo spread fra i titoli italiani e quelli tedeschi potrebbe risalire, conseguenza di un aumento delle vendite sui titoli italiani (quindi prezzi in calo e rendimenti in rialzo). Gli analisti, sempre in caso di domanda sotto le attese, prevedono anche che potrebbero essere penalizzati i titoli azionari delle banche, protagonisti da gennaio di forti recuperi, anche in previsione di un esito favorevole del nuovo prestito orchestrato dall'istituto guidato da Draghi.

Nel valzer delle previsioni si inseriscono anche gli analisti di Credit Suisse secondo cui il valore finale dell'asta Bce sarà tra i 350 e i 450 miliardi di euro e fornirà un livello significativo di liquidità nel sistema. Gli analisti aggiungono che la mediana delle aspettative del mercato è 470 miliardi di euro, leggermente sopra la valutazione della banca francese. «Una richiesta di liquidità sopra i 500 miliardi rafforzerebbe il sentiment positivo tra gli operatori e le valute considerate maggiormente rischiose».

Royal Bank of Scotland si aspetta complessivamente una domanda tra i 400-500 miliardi euro con nuova liquidità tra i 275 e 375 mld euro. La banca si aspetta però che l'impatto dell'operazione Ltro sui prezzi degli asset diminuirà nel tempo se questo verrà considerato solo uno strumento di breve termine.

«Non è escluso che la domanda delle banche possa essere vicina a quella vista all'asta di dicembre», visto che gli istituti «potrebbero voler stoccare fondi per le necessità di finanziamento anche oltre il 2012». Lo spiega Anna Grimaldi, economista di Intesa Sanpaolo, aggiungendo che l'opportunità di carry trade «potrebbe pesare». L'economista rileva che la Ltro «ha ridotto in maniera significativa il rischio sistemico nel settore bancario, ma riuscire a quantificare l'effetto sul credito è molto complesso». «Il credito che osserviamo è la risultante di domanda e offerta, un valore di equilibrio», spiega Grimaldi, aggiungendo che «è difficile dire quale sarebbe il sentiero del credito in assenza dell'intervento Bce a sostegno delle banche, anche perché la disponibilità di fondi è solo uno dei fattori che determinano l'offerta di credito».

Ci sono anche previsioni molto più ottimistiche. Vengono dal Financial Times (che nei giorni scorsi ha rilanciato addirittura l'ipotesi di richieste fino a 1.000 miliardi di euro) e da Goldman Sachs (680 miliardi).

In ogni caso, fra breve scopriremo chi avrà visto bene nella sfera di cristallo.

www.twitter.com/vitolops

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