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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2012 alle ore 11:57.
L'ultima modifica è del 27 febbraio 2012 alle ore 08:33.

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La giornata di BorsaLa giornata di Borsa

Le Borse europee chiudono con il segno meno, ma in decisa risalita dai minimi di giornata, coincisi con la dichiarazione di Angela Merkel che non c'è garanzia di successo al 100% del secondo piano di aiuti alla Grecia. A Milano l'indice Ftse-Mib chiude perdendo l'1,09% (peggiore d'Europa), a Francoforte il Dax ha ceduto lo 0,22%, a Londra il Ftse100 lo 0,33%, a Parigi il Cac 40 lo 0,74%. Alla chiusura di Wall Street (si legga più avanti) il petrolio ha perso l'1,2% a 108,49 dollari al barile. Euro scambiato a quota 1,3399 sul dollaro.

Focus Piazza Affari
Tra le blue chip, maglia nera a Finmeccanica (-6,41%), nonostante abbia smentito che AgustaWestland non sia coinvolta in nessuna irregolarità relativa alla fornitura di elicotteri in India, e a Ubi Banca (-6,19%), sui timori per il pagamento del dividendo del 2011 dopo le dichiarazioni dell'a.d. Victor Massiah («A noi piacerebbe distribuirlo ma la scelta non dipende solo da noi»). Miglior titolo Telecom (+2,77%) con il mercato che continua a premiare i conti preliminari 2011 diffusi venerdì e la decisione di tagliare la cedola nell'ottica di mantenere l'attuale rating e di proseguire il percorso di riduzione del debito.

Sul listino milanese sono tra l'altro tornate oggi le vendite allo scoperto. Decade infatti il divieto posto dalla Consob il 12 agosto scorso. L'Italia si allinea così a quanto deciso recentemente anche da Francia, Spagna e Belgio. Rimane invece il divieto sul "naked short selling" (quando l'operazione di vendita e successivo acquisto del titolo avvengono senza ottenerne il preventivo prestito).

Buono l'esito dell'asta di BoT con cui il Tesoro ha collocato titoli per 12,25 miliardi di euro. Buona domanda e tassi in netto calo. Lo spread BTp-Bund si aggira intorno a quota 360.

Wall Street reagisce e chiude sulla parità
Dopo una partenza negativa, Wall Street ha ridotto le perdite grazie ai buoni dati macro provenienti da oltreoceano. Al termine la piazza finanziaria numero uno al mondo ha chiuso praticamente invariata. Il Dow Jones ha perso solo lo 0,01% e chiuso a quota 12981,51; il Nasdaq, invece, ha guadagnato lo 0,08% a 2966,16 punti, e lo S&P500 lo 0,14% a 1367,59.

Gli accordi di compromesso siglati in gennaio negli Stati Uniti per l'acquisto di una casa sono cresciuti del 2% rispetto a dicembre a quota 97 punti. Il dato, reso noto dall'associazione nazionale agenti immobiliari, è migliore delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo limitato all'1%. Inoltre l'indice delle attività di business del distretto economico di Dallas é salito in febbraio a 17,8 punti da 15,3 in gennaio. Secondo i dati della locale Federal Reserve, l'indice della produzione manifatturiera è balzato a 11,2 punti da 5,8 il mese precedente.

Verso la maxi asta della Bce
«Interpretare il risultato (del p/t a tre anni) sarà difficile, dato che un numero elevato potrebbe essere visto sia positivamente, nel senso che le banche hanno raccolto liquidità a basso prezzo per prestarla, sia negativamente, nel senso che sono dipendenti dalla Bce per il funding» spiega Shane Olivier di Amp CapitalInvestors. «Indipendentemente dal risultato, l'esistenza di fondi a tre anni della Bce a basso costo ha sostanzialmente ridotto il rischio attorno al sistema bancario europeo».

Secondo un sondaggio Reuters, le richieste di fondi da parte dellebanche all'operazione della Bce dovrebbero attestarsi a 492 miliardi, grosso modo sullo stesso livello dei 489 miliardi richiesti nella prima operazione, in dicembre.

Secondo il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, le banche italiane dovrebbero partecipare con cifre «importanti»

La Germania oggi vota sugli aiuti alla Grecia
Il Parlamento tedesco vota il pacchetto di aiuti per la Grecia e il cancelliere Angela Merkel potrebbe essere costretta a contare sui voti dell'opposizione per controbilanciare i voti in uscita della propria maggioranza. Circa una dozzina di ribelli della coalizione del centro-destra potrebbe dire no ai 130 miliardi di euro di aiuti internazionali per Atene. Se i ribelli dovessero salire a 20, la Merkel dovrebbe ricorrere ai voti dell'opposizione per ottenere il via libera al pacchetto di aiuti. Si tratterebbe di un duro colpo per la sua coalizione. La Merkel parlerà in Parlamento alle 16.00 ora locale e il voto è atteso per più tardi.

Focus Asia-Pacifico
La Borsa di Tokyo ha chiuso con un ribasso dello 0,14%. Deboli anche le altre Borse Asia-Pacifico, pur con alcune eccezioni, zavorrate dai timori che la corsa dei prezzi dei prodotti energetici possa frenare la ripresa economica. Le quotazioni del greggio (Brent è volato fino a 125 dollari) si sono spinte sui massimi degli ultimi dieci mesi, sostenute dalle preoccupazioni sul taglio delle forniture come conseguenza delle tensioni tra Iran e Occidente.

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