La Federal Reserve non tocca il costo del denaro. «Tassi eccezionalmente bassi» fino al 2014

L'economia americana è «in moderata espansione» e si sono verificati «ulteriori miglioramenti del mercato del lavoro». Per questo la Federal Reserve prevede di proseguire con una politica «altamente accomondante». Del resto i rischi economici non sono scomparsi e «l'inflazione potrebbe crescere temporaneamente a causa della recente impennata dei prezzi del petrolio». La banca centrale degli Stati Uniti, che ha optato per un nulla di fatto sul costo del denaro lasciando i Fed Funds in un range tra 0 e 0,25%, prevede ora che i tassi di interesse resteranno «a livelli eccezionalmente bassi almeno fin verso la fine del 2014».

La Fed aveva abbassato i tassi d'interesse ai minimi storici nel dicembre 2008 nel tentativo di stimolare le spese e gli investimenti.
Tuttavia, restano i motivi di preoccupazione: come si legge nel comunicato diffuso al termine della riunione del Federal Open Market Committee, «sebbene sia diminuito sensibilmente negli ultimi mesi, il tasso di disoccupazione rimane elevato», si legge nel comunicato della Banca che avverte anche che i «problemi finanziari globali si sono attenuati ma continuano a rappresentare un rischio per la ripresa».

Inoltre, sottolinea il Fomc, il mercato immobiliare rimane depresso e, a causa della recente impennata dei costi del greggio, si potrebbe assistere ad un «aumento temporaneo dell'inflazione». A Wall Street gli investitori hanno reagito mantenendo gli indici saldamente in territorio positivo. Dollaro ai massimi da 11 mesi sullo yen a 82,98. L'euro scende a 1,3075 dollari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA