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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2012 alle ore 09:25.

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Mentre l'Europa arranca e la Cina dà segnali di rallentamento (con l'indice Pmi sceso quota i 50 punti che rappresentano la soglia della crescita) gli Stati Uniti sono in accelerazione. A guardare i dati macro che proiettano le economie verso il futuro l'immagine è questa. Con gli Usa - il Paese da dove è partita nel luglio 2007 la crisi dei derivati subprime, che ha poi ha causato a cascata credit crunch internazionale e crisi dei debiti sovrani nell'Eurozona - che tornano a respirare ottimismo.

Il tasso di disoccupazione è ai minimi degli ultimi tre anni, la Borsa è ai massimi del 2008, abbondantemente oltre i livelli pre-Lehman (anche ieri ha festeggiato con un rialzo la prima seduta del secondo trimestre) e la fiducia dei consumatori è in aumento. Uno degli indici che la misura, il Bloomberg comfort index, è salito ai massimi degli ultimi quattro anni. A febbraio le spese personali sono balzate dello 0,8%, segnando il più forte incremento degli ultimi sette mesi, come segnala il dipartimento del Commercio statunitense.

ll buon momento degli Stati Uniti - a pochi mesi dalle elezioni presidenziali - è confermato anche da Allen Sinai, uno dei guru di Wall Street. «Stiamo entrando in un circolo auto-rinforzante in cui la crescita dell'occupazione fa aumentare i redditi delle famiglie e i consumi».

La Cina prova ad evitare l'atterraggio duro
Intanto la Cina nel 2012 dovrebbe abbandonare una crescita a doppia cifra e vedere aumentare il Pil dell'8,3%. In molti temono l' "hard lending" (atterraggio duro) dell'economia cinese. Altri invece proiettano la decelerazione con toni meno violenti. Le previsioni di Hang Seng Bank indicano anche che la domanda di esportazioni sarà debole a cause delle incertezze nell'Eurozona. Per rilanciare il credito la Banca popolare della Cina potrebbe tagliare di 100 punti base il rapporto delle riserve obbligatorie. Una misura che potrebbe aiutare anche il mercato immobiliare che dopo anni di sprint è in frenata: a febbraio l'indice dei prezzi della case ha segnato la peggiore performance dell'ultimo anno, con cali in 27 città sulle 70 monitorate dal Governo.

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