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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2012 alle ore 12:33.

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Groupon finisce nel mirino degli azionisti. Il sito leader nella vendita di coupon scontati in vari settori, dalla ristorazione al benessere, dovrà rispondere all'azione legale dell'azionista Fan Zhang che ha denunciato la società per aver fornito informazioni finanziarie fuorvianti.

Zhang ha acquistato a febbraio 3.000 azioni di Groupon investendo complessivamente 61.800 dollari. Ha rivenduto il pacchetto a fine marzo consolidando una perdita secca di 9.000 dollari. L'azione legale potrebbe anche fungere da attracco per un class action a cui potrebbero aderire gli azionisti che hanno acquistato il titolo in sede di collocamento al Nasdaq il 3 novembre.

Le tensioni intorno a Groupon - che ai tempi dell'Ipo a 20 dollari era valutata 13 miliardi mentre oggi con il prezzo delle azioni sceso del 27% a 14,54 ne vale 9,2 (ma dal picco di 30 dollari raggiunto il primo giorno di contrattazioni ha bruciato il 44%, guarda il grafico di Groupon al Nasdaq) - riguardano la rivisitazione in corsa dei conti finanziari. In merito al quarto trimestre il gruppo aveva annunciato a febbraio utili per 15 milioni di dollari.

Il gruppo specializzato nelle occasioni d'acquisto è però finito al centro delle critiche proprio per la sua scarsa capacità di tenere i conti sotto controllo: la Sec, Securities and exchange commission (la Consob Usa) è dovuta intervenire per imporre alla società di rivedere i dati diffusi a febbraio. Non invano: dopo il diktat dell'organismo di controllo i 15 milioni di profitti sono diventati 15 milioni di perdite. In pratica la compagnia ha ammesso un errore nella valutazione dei propri bilanci di 30 milioni di euro sui profitti. Da +15 a -15. Rivisto al ribasso anche il fatturato di 14,3 milioni di dollari a 492 milioni. Inoltre, secondo il Wall Street Journal, la Sec sta esaminando anche i risultati finanziari già rivisti una volta dalla società. Il risultato? Lunedì il titolo è crollato fino al 17%.

La società ha ammesso una "materiale debolezza" nei controlli interni dei suoi dati finanziari. Un elemento su cui nelle ultime ore si stanno sollevando polemiche. Domanda, a questo punto: la società era obbligata o no a evidenziare la debolezza dei controlli interni anche nel prospetto dell'Ipo? Un portavoce della Sec, Judith Burns, secondo quanto riporta Bloomberg .ha indicato che in linea generale «non vi è alcun obbligo di rivelare una debolezza materiale del prospetto».

Il tema resta intricato e aperto alle interpretazioni legali. Ironia della sorte, proprio oggi l'amministrazione Obama si appresta ad approvare una nuova legge che dovrebbe ridurre gli obblighi informativi per le nuove società quotate in base alla quale le nuove Ipo con un fatturato inferiore al miliardo di dollari sarebbero svincolate dall'approvazione dei conti interni da parte di revisori esterni per cinque anni. In ogni caso, il fatturato di Groupon nel 2011 si è attestato 1, 6 miliardi di dollari.

Insomma, alla società che mesi fa rifiutò un'offerta d'acquisto da Google da 6 miliardi di dollari e che sta registrando tassi di crescita imponenti con una presenza in 45 Paesi e un numero di dipendenti passato in due anni da 37 a 9.625 (di cui 400 in Italia), il compito di fare chiarezza tra le nubi in corso.

www.twitter.com/vitolops

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