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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2012 alle ore 22:05.
L'ultima modifica è del 10 aprile 2012 alle ore 08:27.

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Wall Street amplia le perdite in chiusura, sulla scia dei timori per la crisi del debito europeo: il Dow Jones perde l'1,65% a 12.716,24 punti, il Nasdaq cede l'1,83% a 2.991,22 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,71% a 1.358,62 punti.

Male anche le Borse europee con Milano, maglia nera, che crolla del 4,98%. Londra cede il 2,24%, Parigi perde il 3,08% e Francoforte il 2,49%. Madrid scivola del 2,96%. I listini risentono dei timori sulla Spagna, oltre che dei deludenti dati sull'occupazione Usa di venerdì scorso e del rallentamento economico in Cina.

Intanto Palazzo Chigi fa sapere che l'innalzamento dello spread non «dipende dall'Italia ma da cause esogene e quindi non sono necessarie misure d'emergenza». L'adagio è: massima attenzione alla risalita dello spread, ma senza allarmismi.

Lo spread tra BTp e Bund tedeschi chiude a 404 punti base. Ancora più alto il differenziale tra i Bonos spagnoli e i Bund, che ha chiuso a 433. I rendimenti dei Btp italiani sulla scadenza decennale salgono al 5,67%. Debole anche Wall Street che procede in rosso (dopo il ribasso di ieri quando invece le Borse europee erano chiuse).

Sull'andamento delle Borse pesa anche il calo della fiducia degli investitori ad aprile, dopo tre mesi consecutivi di risalita, emerso dall'indice Sentix pubblicato stamane. L'indice si è attestato a -14,7 punti dai -8,2 di marzo; in calo anche il sottoindice relativo alle aspettative, a -9,3 da 2,3, e quello sulle condizioni correnti, che passa a -20,0 da -14,0.
«Che delusione», si legge in una nota di Sentix, il gruppo di ricerca che elabora l'indice. «Dopo treincrementi consecutivi l'indice ha sofferto un nuovo arretramento. La discesa di 6,5 punti solleva nuovi punti interrogativi».

Focus Piazza Affari
Sull'andamento di Milano pesa quanto riportato dal New York Times a proposito dei rischi a cui sono esposte le banche per gli acquisti massicci di titoli di stato. Sul listino milanese cadono i titoli bancari. Tra i più venduti Banca Mps, Unicredit e Intesa Sanpaolo. In controtendenza solo Ansaldo Sts (China Southern Railway starebbe trattando per entrare nel capitale delle due controllate di Finmeccanica, Ansaldo Breda e Ansaldo Sts, in un'offerta che si andrebbe ad affiancare a quella già presentata da Hitachi).

Sotto pressione anche Fondiaria - Sai, Unipol e Premafin in vista delle indicazioni degli advisor sul concambio per la fusione prevista tra la compagnia delle Coop ed il gruppo Ligresti.

Euro sotto 1,31
In questo quadro soffre l'euro che scivola sotto quota 1,31 dollari (cambio euro/dollaro in tempo reale).

Asta in Grecia
I mercati archiviano anche l'esito dell'asta di titoli di Atene che ha raccolto sul mercato del debito 1,3 miliardi di euro in buoni del tesoro a sei mesi e tasso di interesse del 4,55%, in calo rispetto al 4,80% pagato in occasione dell'asta precedente. Lo ha reso noto l'agenzia greca di gestione del debito. Buona la domanda che é stata pari a 2,62 volte l'offerta.

Titoli di Stato
Oggi sono in agenda aste di titoli di Stato di Austria, Olanda e Francia.
Domani è in programma un'asta BoT a 3 e 12 mesi per un totale di 11 miliardi di euro. Fari puntati anche a giovedì quando è in programma un collocamento di titoli con scadenze più lunghe da 3 a 10 anni.

Petrolio
Petrolio in lieve recupero con il Wti con consegna a maggio che guadagna lo 24 centesimi e viene scambiato a 102,7 dollari al barile. Il brent guadagna 9 centesimi a 122,76 dollari.

In crescita per il quarto giorno consecutivo sui mercati asiatici l'oro: il lingotto viene scambiato a 1.652 dollari l'oncia. In aumento anche le quotazioni dell'argento a 31,94 dollari l'oncia (quotazione oro in tempo reale).

Focus Asia
Seduta debole per le principali Borse di Asia e Pacifico, al quinto ribasso consecutivo, frenate dalla decisione della Banca centrale giapponese di non toccare i tassi e lasciare così invariato il costo del denaro mentre la Cina ha inaspettatamente registrato un surplus commerciale, dopo la crescita dimezzata delle esportazioni resistrata a marzo (+8,9% contro il +18,4% dell'anno prima). I mercati orientali non sono rimasti insensibili poi al monito del presidente della Fed Ben Bernanke, che ha indicato come l'economia americana sia «lontana da una piena ripresa» dalla crisi.

Tra i titoli più favoriti dall'indebolimento dello yen nei confronti del dollaro gli automobilistici Toyota (+1,51%) e Suzuki (+1,98%), mentre ha segnato il passo l'elettronica con Sharp (-4,33%), Panasonic (-4,01%) e Sony (-3,53%).

Sotto pressione ad Hong Kong l'esportatore di abbigliamento Li&Fung (-4,65%) e China Life (-2,54%), mentre a Shanghai acquisti e vendite si controbilanciano: il colosso delle costruzioni Jinshan Development guadagna l'8,42% e l'estrattivo-minerario Inner Mongolia Baotou cede il 4,48%. Contrastate a Sidney Karoon Gas (-4,65%) e Newcrewst Mining (+2,67%).

www.twitter.com/vitolops

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