La Spagna resta nel mirino dei mercati finanziari. Il costo per assicurarsi dal rischio di default della Spagna attraverso i Credit default swap (Cds) vola al record storico di 505 punti sulla piattaforma Cma. Lo riferisce Bloomberg. Lo spread tra Bonos e Bund viaggia stabilmente sopra la soglia dei 400 punti. Nel pomeriggio ha toccato un picco a 426 portando il rendimento dei titoli decennali vicino al 6%.

Ad alimentare nuove tensioni il record dei prestiti chiesti dalle banche spagnole alla Banca centrale europea che a marzo sono balzati a quota 227,6 miliardi di euro, con un forte incremento dai 152,4 miliardi di febbraio, secondo quanto ha riferito il Banco de Espana. Segnale che testimonia la forte dipendenza degli istituti iberici dal sostegno di liquidità dell'istituzione europea.

A far salire la cifra è il risultato della seconda tranche della maxi-inieizione di liquiditá dell'Eurotower, che fra dicembre e febbraio ha offerto agli istituti europei oltre 1.000 miliardi di euro a tre anni a un tasso dell'1 per cento. Di questo ammontare, gli istituti di credito spagnoli hanno assorbito una fetta consistente, pari a circa il 29% del totale.

Il Governo di Madrid ha recentemente chiesto agli istituti di rafforzare la propria base di capitale a causa dello scoppio della bolla immobiliare che negli ultimi anni sta aggravando i bilanci bancari a suon di svalutazioni forzate.

A quanto pare il debito (pubblico e privato) verso l'estero è il problema principale della Spagna: gli investitori esteri stanno voltando le spalle a Madrid. Nel Paese non ci sono risorse da investire, resta solo il soccorso della Bce senza il quale forse la Spagna avrebbe già dovuto chiedere aiuti all'Europa.

Spagna verso gli aiuti europei?
«La Spagna è vista come il prossimo Paese a dover far ricorso agli aiuti europei (Grecia, Irlanda e Portogallo lo hanno già fatto, ndr) - spiega Brian Barry, analista di Investec bank -. Non sorprende osservare un allargamento dei cds».

Il battibecco con Monti
Anche ieri il primo ministro Mariano Rajoy ha provato a rassicurare i mercati sottolineando che la «Spagna non ha bisogno di aiuti». Negli ultimi giorni il premier spagnolo ha anche avuto un battibecco a distanza con il premier Mario Monti.

Per El Pais il primo ministro italiano «dà la colpa della risalita del premio di rischio italiano alla cattiva gestione di Rajoy e non alla sua riforma del lavoro». Mentre Rajoy sentendosi «pugnalato alle spalle» o per lo meno «frustrato», si difende e chiede prudenza ai leader europei. Non fa i nomi dei suoi accusatori, ma tutti spiegano che si riferisce a Mario Monti e Nicolas Sarkozy. Lo scontro è in grande evidenza sui siti spagnoli ed è seguito con particolare attenzione dalla stampa britannica.

Un piano contro l'evasione
Intanto oggi il Governo, dove aver varato nei giorni scorsi una la terza manovra di austerity in 5 mesi - tagliando 10 miliardi a sanità e istruzione - si prepara a varare un piano anti-evasione con misure che dovrebbero avere effetto immediato. Secondo questo piano i pagamenti in contanti non potranno superare i 2.500 euro. Previste anche pesanti multe agli evasori. Da queste misure il governo punta a recuperare già nel 2012 8 miliardi di euro.

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