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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2012 alle ore 12:51.

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Quasi un miliardo di perdite nel trimestre. La crisi di Nokia, che da poco ha lasciato la tradizionale leadership nella produzione di telefonini ai coreani di Samsung, è ancora nel vivo. La perdita netta è stata di 929 milioni di euro. La scorsa settimana l'azienda aveva annunciato al mercato il risultato negativo, ma gli analisti di Dow Jones Newswires si aspettavano un rosso di 554 milioni di euro.

La perdita equivale a un rosso di 0,25 euro per azione nel trimestre. Le vendite sono calate del 29%, in linea con le attese degli analisti. «Questo è un periodo di grande transizione per il gruppo - ha commentato il ceo Stephen Elop nel comunicato - in un contesto industriale in profondo e rapido cambiamento». Lo scorso anno «abbiamo fatto grandi progressi nella nostra nuova strategia - afferma - ma abbiamo dovuto anche confrontarci con una competizione più forte del previsto».

Nokia sta cercando di cambiare in un mercato che si muove alla velocità della luce. Leader incontrastata fino a pochi anni fa, è stata superata sul fronte dell'innovazione dall'arrivo dell'iPhone di Apple, che ha imposto un nuovo modello all'industria. Poi l'arrivo di Android, il sistema operativo mobile promosso da Google, e la velocità dei coreani di Samsung nel mettere sul mercato smartphone di grande qualità. Samsung-Android (senza dimenticare Lg e Htc) è diventato il binomio che si oppone a Apple-iOs. I finlandesi hanno pagato il ritardo con cui hanno messo sul mercato un'offerta adeguata a quello che ormai è uno standard: telefoni con schermo touch che abilitano l'accesso a internet e a un universo di applicazioni.

La svolta strategica è arrivata con il nuovo ceo Stephen Elop, che ha preso il posto di Olli-Pekka Kallasvuo nel 2010. Poi, lo scorso febbraio, l'accordo con Microsoft e il suo Windows Phone per contrastare l'ascesa dei concorrenti. Il progressivo abbandono della piattaforma Symbian a favore dei nuovi Lumia. Device di qualità con un sistema operativo che porta alcuni elementi innovativi, ma che per il momento non hanno permesso all'azienda di invertire la rotta.

In termine di volumi, i device venduti sono stati 82,7 milioni contro i 108.5 milioni delllo stesso trimestre dello scorso anno. Nel segmento, sempre più importante e con i maggiori margini, degli smartphone (che includono ancora prodotti Symbian, oltre ai nuovi Lumia), Nokia ha venduto 11,9 milioni contro i 24,2 milioni dello scorso anno. Le vendite sono precipitate in Cina (-62%), in Nord America (-50%), in Europa del 32%. Nei mercati emergenti i device Android a basso costo hanno fatto piazza pulita. Nokia proprio ad aprile ha annuciato il lancio del Lumia 800C per il mercato cinese. I finlandesi hanno annunciato lo scorso anno il taglio di 14mila posti di lavoro per tagliare i costi operativi di un miliardo di euro entro il 2013.

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