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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2012 alle ore 11:23.
Tra i punti di forza c'è quel "quasi" miliardo di utenti raccolto in appena otto anni di vita. Una imponente massa critica che non nasconde gusti e abitudini. Il che, traslato nell'era in cui i database profilati valgono oro, lascia pensare che Facebook abbia un cammino prospero dinanzi a sè. Ma a pochi giorni dalla storica quotazione del social network a Wall Street, prevista per il 18 maggio sul listino Nasdaq con il simbolo FB attraverso cui Facebook punta a raccogliere 13,6 miliardi di dollari e ad ottenere una valutazione di mercato fino a 96 miliardi (ma secondo alcuni analisti ne verrà 160 dopo l'Ipo), qualche nodo al pettine dell'agorà digitale più frequentato dai terrestri salta fuori.
La stessa società di Menlo Park (California), in un aggiornamento del file di quotazione, ha fatto luce sull'attuale debolezza di generare fatturato sul traffico mobile: circa la metà dei suoi 900 milioni di utenti accede al social network anche attraverso cellulari e smartphone. A marzo gli utenti mobile di Facebook sono cresciuti a 488 milioni rispetto ai 425 milioni di dicembre.
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Nel file - secondo quanto indica il Wall Street Journal - Facebook
ha avvertito che sempre più persone utilizzano il social network sui telefoni cellulari piuttosto che personal computer, e che questa tendenza «può influire negativamente» sui risultati finanziari. Aggiungendo che recentemente c'è stato un minor numero di annunci pubblicitari per pagina per «una scelta di prodotto». Sulle motivazioni che hanno spinto la società ad adottare questa strategia il documento tace.
Insomma, la dirompente migrazione di utenti dal pc alle piattaforme mobili sembra essere al momento, vista dal lato del business di Facebook, più un punto debole che un fattore di successo.
Lo dimostrano anche i dati del fatturato. In questo grafico ottenuto con dati Bloomberg indica che al momento Facebook genera un fatturato di 1,32 dollari per visitatore unico, contro i 36,52 di Amazon, i 13,43 di eBay, i 9,52 di Google. Rispetto a Linkedin, social network per utilizzo professionale, vede questo multiplo a quota 1,84, leggermente al di sopra rispetto alla leva di Yahoo (1,74 dollari per utente unico).
A questo dato si aggiunge il calo dei ricavi del primo trimestre del 2012, attestatosi a 1,06 miliardi di dollari, il 6% in meno rispetto al trimestre precedente. Facebook ha motivato questa flessione alla «tendenza stagionale» nel settore degli annunci pubblicitari e all'aumento degli utenti in mercati dove i ricavi per utenti sono meno redditizi. E qui si torna al punto di partenza, ovvero il mobile, il tallone d'Achille contro cui il 27enne fondatore e ceo Mark Zuckerberg, che dall'Ipo incasserà subito 1 miliardo di dollari è potrebbe rivalutare il pacchetto restante di azioni in suo possesso a 17,6 miliardi, dovrà escogitare una contromossa attraente per il cinico occhio dei mercati.
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