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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 09:34.

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Il presidente della Bce Mario Draghi ha propugnato oggi a Bruxelles una «unione bancaria» fra i Paesi dell'eurozona, basata su tre pilastri: «Un sistema di garanzia europea dei depositi, un fondo europeo di risoluzione (per i fallimenti bancari, ndr) e una più forte centralizzazione della vigilanza bancaria» a livello Ue.

«I leader Ue chiariscano la loro visione sull'euro»
Draghi, intervenendo al Parlamento europeo per la presentazione del primo rapporto annuale del Comitato europeo per il Rischio sistemico (Esrb), ha esortato i leader dell'Ue a «chiarire la loro visione» dell'euro per i prossimi 10 anni, e a «sostanziarla», a cominciare proprio dall'unione bancaria. «Siamo in mezzo al guado in un fiume con un fortissima corrente, e non vediamo la riva dall'altra parte a causa della nebbia», ha spiegato il presidente della Bce. Chiarire la visione per l'euro nei prossimi dieci anni potrebbe «diradare la nebbia, anche se la corrente del fiume resta forte», ha detto ancora Draghi proseguendo nella metafora.

Confermata l'ipotesi di ricapitalizzare le banche con il salva-Stati
Si sta ragionando «per trovare un modo affinché sia possibile il ricorso all'Esm per la ricapitalizzazione diretta delle banche», ha confermato Draghi rispondendo alle domande degli europarlamentari sulla possibilità che il fondo salva-Stati permanente possa servire anche per risolvere i casi più urgenti di difficoltà nel settore bancario, ventilata ieri dalla Commissione. Draghi si è anche detto «più ottimista» sul fatto che si riuscirà a far funzionare meglio il fondo permanente rispetto all'Efsf.

«Limitare il contagio»
L'Eurozona «continua a fronteggiare sfide importanti», ha aggiunto Draghi. Tra queste «limitare il rischio di contagio tra i Paesi membri, promuovere strategie macroeconomiche che, assieme al consolidamento di bilancio, promuovano la crescita e l'occupazione» e, infine, «attuare gli aggiustamenti necessari per risolvere i problemi di competitività e gli squilibri tra i Paesi membri».Tutte queste sfide «devono essere affrontate e risolte con determinazione e in modo sostenibile» per il futuro.

«Per le banche abbiamo fatto molto in poco tempo»
«Abbiamo fatto molto in poco tempo, abbiamo tagliato i tassi per due volte, allentato i requisiti per la presentazione del collaterale, reintrodotto le aste in valute con la Fed e abbiamo deciso due aste a lungo termine» (le Ltro). Così Draghi ha risposto alle domande degli europarlamentari sulle difficoltà del settore bancario.

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