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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2012 alle ore 15:18.
TRANI-L'inchiesta della procura di Trani su Standard&Poor's arriva in America, alla sede di New York dell'agenzia di rating indagata per manipolazione del mercato, la stessa accusa per la quale nei giorni scorsi il Pm, Michele Ruggiero, aveva fatto notificare la conclusione degli atti preliminari con avviso ai difensori dei 5 top manager inquisiti. Quello contro la sede newyorchese è un nuovo fascicolo-stralcio, l'ennesimo di una maxi inchiesta che, partita contro un rerport di Moody, si è poi allargata a S&P e Fitch.
Il nuovo filone di indagine si ricollega alla legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche: è in sostanza un atto dovuto poiché, insieme alla responsabilità delle persone fisiche, vi è anche quella,appunto, delle persone giuridiche chiamate a rispondere dei reati ipotizzati dalla magistratura. E le persone fisiche, come si ricorderà, sono l'indiano Denver Sharma, oltre all'attuale responsabile per l'Europa di S&P, Yann Le Pallec, e i tre analisti senior del debito sovrano che firmarono i report sotto accusa, tutti resi noti tra maggio 2011 e gennaio 2012, Eileen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer. Per tutti l'accusa è di " manipolazione del mercato pluriaggravata e continuata". Nel registro degli indagati figura anche l'ad per l'Italia di S&P, Maria Pierdicchi -sentita a fine gennaio a Trani, per 4 ore, come persona informata dei fatti - con l'accusa di aver favorito gli analisti e la sua posizione è stata trasmessa, per competenza, dalla procura tranese a quella di di Milano.
La trasmissione sarebbe avvenuta, a quanto si apprende, su richiesta dei difensori dell' ad e dopo che il Pm ha riqualificato giuridicamente i fatti come ipotesi di favoreggiamento appunto. La Perdicchi venne ascoltata, in sostanza, sul percorso seguito dalle informazioni confidenziali che precedettero i report ufficiali diffusi dall'agenzia di rating con dettagli anche su quanto accadde nei giorni e nelle ore immediatamente precedenti il declassamento del debito sovrano dell'Italia del 13 gennaio scorso,da A a BBB+.
La difesa
«Riteniamo che le accuse riportate siano prive di ogni fondamento e non supportate da alcuna prova». È quanto si legge in una nota di Standard & Poor's che ribadisce la propria posizione circa notizie di stampa relative all'inchiesta sui rating coordinate dalla procura di Trani. «Continueremo a difendere strenuamente le nostre azioni - prosegue l'agenzia di rating - e la reputazione della società e delle nostre persone».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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