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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2012 alle ore 12:50.

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La crisi? Banche che stringono i cordoni del credito e che, comunque, sono costrette ad alzare i tassi sui prestiti (complice lo spread BTp-Bund). Una possibile soluzione per chi ha bisogno di un prestito? Il social lending. Di che si tratta? Privati che prestano soldi a privati attraverso piattaforme vigilate da Banca d'Italia. I vantaggi? L'accesso al credito è più veloce e possibile anche per chi ha un lavoro precario. Inoltre, i tassi di interesse da pagare sono mediamente inferiori di circa due punti percentuali rispetto a quelli praticati da società finanziarie o istituti di credito per i prestiti di liquidità. Lo svantaggio? C'è il rischio che il capitale non venga interamente restituito (anche se le insolvenze, secondo gli operatori del settore sono nell'orbita del 2-3%), in linea con il tasso di sofferenze accusato dalle banche.

Falsa partenza
Il social lending in Italia ha avuto una falsa partenza nel 2007. In quel momento c'erano due operatori principali sul mercato, Boober e Zopa. Entrambi (per motivi differenti) si sono poi visti revocare l'autorizzazione da Banca d'Italia.

La novità
Zopa Italia, nato da un franchising di Zopa Uk, è però tornato su questo mercato la scorsa primavera con un nome nuovo (Smartika) e una nuova autorizzazione di Banca d'Italia. La società, svincolata dal franchising inglese, ha ovviato ai vizi procedurali che avevano determinato il primo stop (il denaro dei prestatori che non era stato ancora erogato, veniva depositato su un conto intestato a Zopa) assumendo la nuova conformazione di un istituto di pagamento. Zopa si unisce così a Prestiamoci, operatore di social lending che ha esordito in Italia a inizio 2010.

I numeri
Le cifre indicano che il social lending piace agli italiani. Dal 2010 Prestiamoci ha erogato 1,15 milioni di euro per un totale di 238 prestiti. Smartika dal 23 marzo (quando è difatti ripartita) ha erogato finanziamenti superiori a 828mila euro per un totale di 131 prestiti.

Come si accede al finanziamento
In teoria i tempi per ottenere un prestito possono essere velocissimi. Nella migliore delle ipotesi la pratica può essere espletata anche in 24 ore. Dopo la richiesta viene effettuata una valutazione sulla solvibilità. Se il richiedente supera questa prova viene assegnato a una delle classi di rischio e può ricevere il prestito (fino a 15mila euro con Smartika, fino a 25mila euro con Prestiamoci). Dalle classi di rischio (calcolate dagli operatori incrociando i dati del richiedente con le banche dati dei sistemi creditizi) si ricava il tasso di interesse che dovrà pagare il debitore. In media, sinora chi ha chiesto un prestito con Smartika (che cataloga i richiedenti su quattro livelli di solvibilità, i cosidetti rating) ha pagato un Taeg dell'8,65% (con punte minime del 5,1% e massime del 13,5%). Il tasso medio pagato sulla piattaforma Prestiamoci (che divide i prestatori in tre classi di rischio con tassi al 7,5%-10%-12,5%) è del 9,24% (con punte minime del 7,13% e massime del 17,85%).

Da dove arrivano i capitali prestati
I capitali prestati arrivano da altri cittadini privati che, invece, utilizzano il social lending come forma alternativa per investire la liquidità nel breve-medio periodo (i prestiti vanno fino a 48 mesi). Alla ricerca di tassi di remunerazione più competitivi. Se si condidera che oggi un conto di deposito con vincolo a due anni non va oltre il 5% lordo (4% netto) e che i BTp a 4 anni offrono un rendimento netto stimato del 4,2%, prestare soldi a privati a tassi superiori (praticamente mediamente doppi) può rappresentare un'alternativa allettante. Alternativa che va però ponderata con la maggiore rischiosità dell'operazione. Ed è per questo che quando si diventa prestatori si può anche scegliere la classe di merito del debitore (dalla più alta alla più bassa in funzione del rischio). Inoltre, per diminuire il rischio dell'operazione, la somma prestata viene spacchettata fra più debitori (50 nel caso di Smartika, 30 nel caso di Prestiamoci).

I costi dell'operazione
Sia che si scelga di stare dalla parte dei debitori che dei prestatori sono previste commissioni. Prestiamoci applica ai richiedenti una commissione dell'1,2% sull'importo richiesto mentre per i prestatori la commissione è pari allo 0,8% sul transato (la liquidità mensilmente rimborsata). Smartika trattiene l'1% ai prestatori e ai richiedenti un tasso variabile che va dallo 0,5 al 2,5% a seconda della classe di merito creditizio.

All'estero
Il social landing ha preso piede anche all'estero. Negli Stati Uniti, per fare un nome su tutti oltre alla britannica Zopa, l'americana Lending Club punta al traguardo di 1 miliardo (dal 2007 ha erogato circa 700 milioni di euro). In Italia, i numeri sono promettenti. Il fenomeno trova, tra l'altro, un'eccezionale spinta dall'attuale stretta creditizia che pone le banche a corto di liquidità da rigirare ai privati.

twitter.com/vitolops

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