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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2012 alle ore 08:11.
Sono già partiti i primi processi, la class action suits, le azioni di gruppo, divise per categoria contro le banche sospettate di aver manipolato il Libor, il tasso interbancario sul dollaro in Europa calcolato nella capitale inglese secondo un meccanismo finanziario che si è rivelato molto complesso e vulnerabile a infrazioni.
D a documentazione riservata che il Sole 24 Ore ha potuto consultare, interviste con alcuni dei protagonisti delle istruttorie e ricerche accademiche pubblicate già un paio di anni fa, ci risulta che decine di banche finiranno per essere coinvolte nel mirino dei tribunali e delle giurie popolari; che il danno complessivo per gli istituti bancari o chiunque altro coinvolto nelle manipolazioni potrebbe superare secondo stime di uno studio dell'Università del Minnesota e di Los Angeles, oltre i 40 miliardi di dollari complessivi suddisivisi fra circa 14-20 banche.
In molti casi le procedure sono già avanzate da uno dei documenti ottenuti da il Sole 24 Ore si legge a pagina 36 di una lunghissima collezione di capi d'accusa: «In base all'articolo 38 (a) delle procedure civili federali il querelante Baltimora chiede che sia isituito un processo con giuria per ogni capo d'accusa». In realtà non c'è soltanto un querelante, in questa class action suit, una causa di gruppo depositata presso la corte Distrettuale di New York, Southern District, i querelanti sono tre.
Il sindaco e il consiglio comunale di Baltimora, il fondo assistenza della Polizia e dei Pompieri della città di New Britain, si legge, si sono costituiti parte civile in una causa «antitrust legata a strumenti finanziari basati sul tasso Libor». Fra gli accusati, 21 istituzioni finanziarie, alcune come Bank of America o J.P. Morgan Chase in più sedi. Ma i nomi includono anche Credit Suisse Group, The Royal Bank of Scotland, Deutsche Bank, Citibank e Citigroup, Bank of Tokyo Mitsubishi, HSBC e la Royal Bank of Canada.
Colpisce che la causa sia stata depositata il 30 aprile del 2012 molto prima dunque dell'esplosione pubblica dello scandalo. Una conferma questa che la "truffa" Libor ha radici lontane. La città di Baltimora ad esempio si era già costituita parte civile nel 2011. Come pure il fondo della Polizia e dei Pompieri di New Britain in Connecticut, in forma separata. È stato il tribunale a riunire le cause diverse in un'unica class action suit.
«Questo avviene normalmente – dichiara a il Sole 24 Ore Arun Subramanian, dello studio legale Susman Godfrey, uno dei firmatari del documento legale – in questo momento siamo in fase di attesa. Ci aspettiamo i risultati delle inchieste dell'Fbi e delle altre agenzie federali. Abbiamo infatti un caso molto forte – i nostri clienti sono stati danneggiati per milioni di dollari in uno dei momenti di maggiore crisi per le loro municipalità – ma preferiamo attendere l'esito delle inchieste formali per avere prove ancore più solide».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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