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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2012 alle ore 10:19.

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Maria CannataMaria Cannata

La deposit facility allo 0% decisa dal presidente Bce Mario Draghi può aver dirottato liquidità sui nostri titoli a breve?
Sì, può essere. Ma gli alti rendimenti dei nostri titoli con scadenze a due anni, attorno al 4%, e a tre anni, attorno al 4,5%, iniziano a riavvicinare gli stranieri, persino alcuni mercati asiatici che non vedevamo da tempo. I giapponesi sono notoriamente molto prudenti: ebbene, stanno tornando sui BTp. L'Italia ha introdotto le riforme strutturali e si impegna per il futuro al pareggio del bilancio in Costituzione. Abbiamo ratificato il fiscal compact. Fitch ha riconosciuto, confermando la "A-", l'impatto che la riforma del mercato del lavoro avrà sulle prospettive di crescita e quella sulle pensioni per i conti pubblici. Nel medio-lungo termine, l'Italia migliorerà e questo anche gli investitori stranieri iniziano a coglierlo: bisogna lasciare tempo alle riforme strutturali per agire. Il rapporto rischio/rendimento del BTp è tale da renderlo unico, nell'Eurozona.

La domanda tiene. Ma il programma dei prossimi mesi per le aste resta pesante: pensate di alleggerire qualche asta in agosto, dopo la cancellazione di quella di metà mese, oppure di riemettere in estate i BoT trimestrali?
Quest'anno avevamo calcolato una raccolta in asta con collocamento di titoli a breve, medio e lungo termine per 450 miliardi (comprese le due quote del capitale paid-in dell'Esm). Siamo al 62% del programma: abbiamo raccolto 280 miliardi, ne restano 170. Ma la liquidità in cassa, grazie all'autotassazione che tiene anche quest'anno, in estate è buona e non abbiamo bisogno di emettere i BoT a tre mesi, che invece potranno tornare utili in autunno. In quanto ad alleggerire le aste, non conviene, perché dopo vanno appesantite.

E il doppio declassamento di Moody's? Impatti negativi?
Sì, ma limitati al BTp indicizzato all'inflazione europea: perdendo uno dei due rating con la "A" questo titolo uscirà dall'indice Barclays, il più seguito dagli investitori istituzionali, a fine mese. Alcuni fondi saranno costretti a chiudere la posizione o a ridurla. Per questo abbiamo annunciato oggi un concambio, per rastrellare BTp€i che restano in altri indici di Barclays, sia pur meno noti.

Rastrellerete titoli con il fondo di ammortamento?
Sì, in settembre arriveranno 700 milioni nel fondo per la riduzione del debito pubblico, che non sono poco di questi tempi. Poi ci sarà l'incasso dell'operazione della Cdp.

Un'estate tranquilla, dunque? I BTp sono tornati in area 6% come lo scorso agosto...
Molto dipende dall'Europa e non dal nostro paese, ma l'Italia può tranquillamente cavarsela. La domanda per i nostri titoli c'è e anche dall'estero. Non dimentichiamo che la scorsa estate, i Bund sono scesi dal 3% al 2 per cento. Da allora, i titoli di Stato tedeschi sono calati all'1,15% mentre noi siamo ancora attorno al 6 per cento.

Rispetto alla scorsa estate, però, non abbiamo la Bce pronta ad acquistare i BTp sul secondario.
Quel tipo di aiuto ha effetti temporanei. L'Italia invece è migliorata strutturalmente, rispetto alla scorsa estate. È questo il messaggio che prima o poi dovrà capire il mercato.

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