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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2012 alle ore 20:08.
L'ultima modifica è del 31 luglio 2012 alle ore 15:34.

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Fiat raddoppia l'utile operativo nel secondo trimestre 2012 grazie agli ottimi risultati di Chrysler che compensano le difficoltà sul mercato europeo. I numeri approvati dal consiglio di amministrazione, riunito sotto la presidenza di John Elkann, vedono un fatturato di 21,5 miliardi di euro (rispetto ai 13,1 miliardi del 2011, che però non comprendevano Chrysler per l'intero periodo); un risultato della gestione ordinaria di 1,01 miliardi rispetto ai 525 dello stesso periodo del 2011; e un utile netto di 358 milioni contro i 1,237 miliardi del 2011 (escludendo la gestione atipica, il confronto è di 425 milioni contro 156). L'indebitamento industriale netto a fine giugno è sceso a 5,43 miliardi di euro contro i 5,77 miliardi di fine marzo. Il titolo è stato penalizzato in Borsa, perdendo fino al 6%.

Il contributo Chrysler
Come nelle attese, è stata Chrysler a fornire il grosso degli utili al gruppo: l'azienda Usa – di cui Fiat dopo il recente aumento della quota controlla il 61,8% – ha segnato nel trimestre un utile operativo (tradotto in euro e secondo i criteri contabili Ias) di 866 milioni – su 1 miliardo per l'intero gruppo – su un fatturato di 13,1 miliardi. Il bilancio Chrysler in dollari, reso noto lunedì, vede un balzo del giro d'affari a 16,8 miliardi (+23% sui 13,7 del 2011), un utile operativo di 755 milioni (rispetto ai 507 di un anno prima) e un utile netto di 436 rispetto a un rosso di 370 nel 2011.
Europa in rosso.

andamento titoli

La forte crescita di Chrysler porta a un sempre maggior peso degli Usa nei risultati per area geografica: nell'ambito della divisione auto, infatti, il Nordamerica ha contribuito infatti con quasi 11 miliardi di fatturato, più del 50%, contro i 4,9 dell'Europa e i 2,6 dell'America Latina. Il risultato operativo dell'area Nafta è stato positivo per 744 milioni contro i 238 dell'America Latina e la perdita di 184 miliobni di euro in Europa; quest'ultima è comunque inferiore a quella di concorrenti come Ford e Psa Peugeot.

Gli altri settori
Bene i marchi di lusso Ferrari e Maserati, con un fatturato salito a 778 milioni da 716 e un utile di 104 milioni contro 90; i componenti (Magneti Marelli, Teksid e Comau) hanno segnato un calo del fatturato da 2,1 a 2 miliardi ma sono tornati in attivo per 47 milioni contro la perdita di 246 nel 2011.

Marchionne: un buon secondo trimestre
È stato «un secondo trimestre buono per Fiat grazie ai forti risultati di Chrysler». Così l'a.d. del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, aprendo la conference call con gli analisti sui conti del secondo trimestre e del primo semestre del Lingotto. Marchionne ha aggiunto che mentre il mercato europeo continua a mostrare segni di debolezza, «siamo incoraggiati dalle iniziative previste dal Governo in America Latina, che hanno avuto importanti effetti sul mercato dell'auto e confermiamo la guidance su quel mercato». L'area Nafta «continua a performare bene», ha proseguito Marchionne, che ha osservato che il gruppo ha fiducia nellàandamento in Asia grazie alle strutture messe in piedi nell'area. «Come per Chrysler, non ho cattive notizie da darvi per Fiat», ha aggiunto Marchionne, rilevando «l'ammontare di liquidità importante di cui disponiamo». Il manager italo-canadese ha anche ribadito di confermare la guidance 2012 per il gruppo. «Nel 2013 ci saranno lanci di nuovi modelli importanti per Chrysler», ha concluso.

Mercato Italia -20% a luglio. A ottobre i piani su impianti e Punto
Il mercato italiano dell'auto dovrebbe scendere a luglio di circa il 20%, ha poi detto Marchionne nella conference call. Il top manager ha ribadito la sua previsione di un mercato dell'auto in Italia pari a 1,4 milioni quest'anno o «leggermente meno, quindi con un sensibile calo dei volumi»

«Lanciare la Nuova Punto oggi non avrebbe un ritorno sul capitale investito per svilupparla e produrla», ha quindi spiegato agli analisti dell'amministratore delegato di Fiat e Chrysler. Marchionne ha così ribadito la possibilità di far slittare il lancio del modello bestseller di Fiat «fino a quando non ci saranno condizioni migliori» sul mercato, in particolare quello europeo, per il quale - ha ricordato - «ci sono prove inconfutabili di declino». Bisognerà quindi «aspettare fino alla fine di ottobre» per il piano di utilizzo degli impianti (ovvero l'eventuale chiusura di un sito produttivo in Italia, ndr) e dei prodotti, in occasione della presentazione dei nuovi conti del terzo trimestre. Comunque «stiamo facendo un grande lavoro per permetterci di procedere su questo progetto».

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