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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2012 alle ore 15:07.

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Mario Draghi "con le spalle al muro" e con due occhiaie che la dicono lunga sulla difficoltà delle scelte da fare. Les Echos ha aperto stamattina il suo sito web con un primo piano degli occhi stanchi del presidente della Bce, sotto il titolo "Salvataggio della moneta unica: Mario Draghi con spalle al muro".

Se la foto un po' inquietante è stata prontamente rimossa, la sostanza rimane: sono ore travagliate per il capo della Banca centrale europea, che oggi compie 65 anni, mentre cresce l'attesa per le imminenti decisioni della Bce per salvare l'eurozona.
"Un esercizio d'equilibrista attende Mario Draghi giovedì", scrive Les Echos, sottolineando che alla fine della riunione mensile di politica monetaria della Bce, il presidente dovrebbe "svelare" il suo nuovo piano di acquisto di titoli pubblici, avendo riguardo per le inquietudini della Bundesbank, ostile al progetto.
Draghi apparentemente "non ha ancora un pacchetto confezionato da presentare", scrive il quotidiano francese. La sua assenza alla riunione dei banchieri centrali a Jackson Hole "è servita a qualcosa". Secondo quanto indica l'agenzia Bloomberg, il presidente della Bce ha deciso di sondare il parere di 17 banche centrali dell'eurozona, sottoponendo loro differenti opzioni ventiquattrore prima della riunione. "Potrebbe dunque essere che la riunione di giovedì non sfoci ancora su un dispositivo molto concreto".

Secondo gli analisti, si tratterebbe di fissare dei tetti sui differenziali di tassi di prestito tra gli Stati dell'eurozona, al di là dei quali la Bce interverrebbe automaticamente sui mercati. E' in discussione la possibilità di acquistare anche altri asset, non solo obbligazioni pubbliche. L'altra priorità del momento, continua Les Echos, è placare per quanto possibile le inquietudini della Bundesbank. "Draghi dovrebbe ribadire gli impegni della Bce: mantenere l'obiettivo prioritario di stabilità dei prezzi, agire in piena indipendenza e nel limite del suo mandato". Limite che la Bundesbank rimette in discussione deplorando l'acquisto di titoli sovrani, assimilati ad aiuti di Stato proibiti.
"Una cosa è certa: la Bce intende sottomettere i suoi interventi a condizioni stringenti". L'altro punto interrogativo riguarda il taglio dei tassi d'interesse. La maggioranza degli analisti prevede una riduzione entro la fine dell'anno. Qualcuno, come Thomas Mayer, ex capo economista di Deutsche Bank, parla di un taglio di 25 punti già da giovedì. "Sarebbe la risposta immediata alla revisione al ribasso delle previsioni di crescita economica per il 2013, che Draghi dovrebbe annunciare".

La Bce è di nuovo in prima linea", titola Le Figaro, sottolineando che dopo un'estate relativamente calma, riprendono le grandi manovre sulla crisi nell'eurozona. "La banca centrale deve fornire delle risposte".
Draghi deve passare dalle parole ai fatti, nota Le Figaro. Tra le leve a sua disposizione, un nuovo abbassamento dei tassi, ventilato da vari economisti. Ma la Bce è attesa al varco soprattutto per le sue "misure di politica monetaria non convenzionali", in particolare l'acquisto di tutoli pubblici. "Dopo avere sperato un intervento massiccio per acquistare debito italiano e spagnolo, per ridurre i tassi d'interesse di questi due Paesi, gli investitori hanno rivisto al ribasso le loro attese".
Mentre aumenta la suspense, gli appelli si moltiplicano. Il capo dell'Ocse Angel Gurria – si legge sulla Bbc - sollecita la Bce ad agire e appoggia l'acquisto di bond italiani e spagnoli. "Prima è meglio è", afferma auspicando che la Banca centrale europea usi il "bazooka".
Pochi analisti si aspettano che Draghi tagli i tassi d'interesse questa settimana, osserva il Financial Times, sottolineando che i mercati sono focalizzati soprattutto sull'attesa di un piano d'intervento sui titoli pubblici.

Sul Ft Wolfgang Münchau dà a Draghi il suo consiglio: "Non accettare un programma illimitato di acquisto di bond senza un accordo su un'unione bancaria credibile".
E il corrispondente da Bruxelles Peter Spiegel vede il capo della Bce e il premier spagnolo "in rotta di collisione": Draghi ha chiarito che non agirà per aiutare un Paese in difficoltà acquistando i suoi titoli a meno che il suo governo non sia pienamente impegnato in riforme dolorose. E Mariano Rajoy ha frustrato i partner europei per il suo approccio alla crisi fiscale e bancaria in patria.
Il volto di Draghi apre il sito internet del Wall Street Journal, sopra il titolo: "Dopo un'estate calma, un outlook più tempestoso". Un servizio video spiega che mentre la crisi economica dell'eurozona si aggrava, c'è attesa per le decisioni della Bce giovedì. I money manager parlano di incertezza e posizionano i portafogli per beneficiare di potenziali rialzi, ma anche per resistere alle scosse.

Secondo l'agenzia. Bloomberg, Draghi non dovrebbe preoccuparsi troppo di deludere gli investitori: mentre i mercati attendono che il presidente della Bce sveli i dettagli del suo piano di acquisto dei bond, "Italia e Spagna si mostrano poco desiderose di chiedere l'aiuto del piano di salvataggio europeo, una pre-condizione perché la Bce cominci a comprare il loro debito". Sia Mariano Rajoy che Mario Monti, secondo Bloomberg, resistono ad avanzare una domanda di aiuto, che comporterebbe l'impegno a sottoscrivere stringenti condizioni.

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