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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2012 alle ore 15:56.
Non tutte le banche piangono. Mentre l'Europa si interroga su come e quando ricapitalizzare gli istituti di credito spagnoli, greci e chissà, forse anche italiani, Jp Morgan sorprende tutti gli analisti con un aumento degli utili netti pari al 34%. Una notizia che farà discutere, soprattutto dopo i recenti scandali finanziari in cui la banca è stata coinvolta.
Trimestre record
Il risultato si riferisce al terzo trimestre 2012. Gli utili salgono a 5,7 miliardi di dollari, su un giro d'affari di 25,9 miliardi, in rialzo del 6%. «Crediamo che il mercato immobiliare sia a un punto di svolta», ha avvertito l'amministratore delegato Jamie Dimon, «sul fronte dei mutui vediamo una crescita».
Salgono anche i progetti per azione
I profitti per azione sono passati da 1,02 dollari per azione a 1,4 dollari, contro attese degli esperti che si attestavano a 1,21 dollari. «Il ramo dell'investment banking - ha precisato Dimon - ha ottenuto buoni risultati sul reddito fisso e mantenuto il primo posto per le commissioni a livello mondiale». Non si è fatta attendere la reazione a Wall Street dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali della banca: il Dow Jones procede in rialzo.
E in Italia si torna a parlare di "bad bank"
Nel giorno in cui Jp Morgan comunica utili da record, in italia si riaccende il dibattito sulla "bad bank". Il presidente del consiglio di gestione di Intesa SanPaolo Andrea Beltratti, a margine di un convegno all'Università Bocconi, ha dichiarato che al sistema bancario italiano non serve una "bad bank" per gestire il problema delle sofferenze, sebbene «stiano aumentando».
«Credo che la creazione di una bad bank - spiega Beltratti - sia stata usata in passato e sia appropriata per casi che sono veramente gravi. Per quanto le sofferenze stiano aumentando, nell'ambito di un ciclo economico indubbiamente difficile e che rimarrà difficile, secondo quanto ci dicono le previsioni, anche nel prossimo anno, non mi sembra che siamo su livelli tali da giustificare questo grado di allarmismo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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