Consob perde la pazienza sul "caso" Proto-Rcs: «Allo stato, non sono stati forniti nè sono stati altrimenti reperiti elementi in grado attestare la veridicità di quanto comunicato alla Consob e al mercato dal signor Proto con riferimento al patto di sindacato su Rcs».
Ieri, scaduto il termine per l'ennesimo "ultimatum" informativo, l'Authority presieduta da Giuseppe Vegas ha diffuso un comunicato, richiamandosi al comma quinto dell'articolo 114 del Testo unico della finanza che recita: «La Consob può, anche in via generale, richiedere ai soggetti indicati nel comma 1, agli emittenti quotati aventi l'Italia come Stato membro d'origine, ai componenti degli organi di amministrazione e controllo e ai dirigenti, nonché ai soggetti che detengono una partecipazione rilevante ai sensi dell'articolo 120 o che partecipano a un patto previsto dall'articolo 122 che siano resi pubblici, con le modalità da essa stabilite, notizie e documenti necessari per l'informazione del pubblico. In caso di inottemperanza, la Consob provvede direttamente a spese del soggetto inadempiente». Una presa di posizione formale rispetto a una situazione che configura l'ipotesi di ostacolo all'Autorità di vigilanza, con risvolti amministrativi e penali.

Quali sono nel dettaglio le contestazioni mosse ad Alessandro Proto? Consob ha chiesto a Proto, «identificato come presidente del patto» comunicato il 4 ottobre scorso sul 2,8% di Rcs (non c'è traccia del supposto altro azionista italiano che si sarebbe aggiunto), di diffondere al mercato entro le 13 di ieri le informazioni relative a: l'identità dei soggetti partecipanti al patto e che sarebbero titolari delle azioni; il numero di azioni conferite al patto da ciascun partecipante; l'intermediario presso il quale sono depositati i titoli. La Consob ha motivato la richiesta, che non ha ricevuto risposta, in quanto l'assenza di informazioni essenziali sull'identità dei partecipanti al patto e «ripetute dichiarazioni fornite al pubblico dal signor Proto, anche in qualità di asserito presidente del patto, hanno contribuito a determinare una situazione di incertezza informativa in ordine all'assetto proprietario di Rcs». La Commissione ricorda che a precedenti richieste non erano state fornite risposte esaustive.

«Non ci interessano particolarmente le comunicazioni di Consob inerenti il nostro patto – ha riposto di rimando l'ex venditore di enciclopedie in una nota – Da parte nostra abbiamo ottemperato a tutte le richieste che ritenevamo necessario ottemperare». «Del resto sapevamo che avremmo avuto problemi approcciando Rcs, ma va bene così, fa parte del gioco. Andremo avanti comunque con o senza i commenti di Consob che sono a noi del tutto indifferenti», ha detto Proto ribadendo concetti che ieri sono stati ripresi anche dal Financial Times. Bisognerà vedere cosa ne pensa la magistratura alla quale Consob (che non commenta a riguardo) avrebbe già trasmesso una segnalazione per l'ipotesi di ostacolo alla vigilanza.