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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2012 alle ore 23:10.

Dopo una settimana nera, Wall Street ha tirato il fiato nell'ultima seduta di scambi, chiudendo in aumento. Un accordo per evitare il "fiscal cliff" non c'è ancora e tutto sommato non sono stati fatti concreti passi avanti, ma c'è l'impegno a fare tutto il possibile per raggiungere un compromesso considerato fattibile. Si riassume così l'atteso incontro alla Casa Bianca tra il presidente Barack Obama e i leader democratici e repubblicani di Camera e Senato sulla strategia contro il precipizio fiscale: sul tavolo delle trattative ci sono l'aumento degli introiti fiscali e tagli della spesa.
"Sebbene ci siano differenze sull'approccio da privilegiare, si continuerà con un processo costruttivo per trovare una soluzione e arrivare a una conclusione al più presto", ha detto la Casa Bianca. "Credo che il precipizio fiscale si possa evitare", ha confermato il presidente della Camera John Boehner, sulla stessa linea del leader repubblicano di minoranza al Senato Mitch McConnell: "il meeting è stato costruttivo", ha detto.
L'avvio delle trattative e un possibile accordo, - "alcuni punti fondamentali devono essere fissati prima di Natale", ha detto la leader di minoranza alla Camera Nancy Pelosi, - hanno fatto bene a Wall Street, che appunto ha chiuso in rialzo. Il Dow Jones ha acquistato lo 0,37% a 12.588,31 punti, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,57% a 2.853,13 punti e lo S&P è cresciuto dello 0,48% a 1.359,88 punti. Male invece la settimana: le blue chip e il listino tecnologico hanno ceduto l'1,8% e lo S&P ha perso l'1,5%.
Tra i tecnologici, pessima giornata per Dell, sulla scia della delusione per la trimestrale. Il colosso dei computer ha ceduto il 7,33% a 8,86 dollari per azione, ma era arrivato a perdere durante la seduta più del 9% a un minimo intraday di 8,69 dollari, ai minimi delle ultime 52 settimane e meno della metà rispetto al massimo dello stesso periodo, fissato a 18,36 dollari per azione. Sul versante retail bene invece Nike (+1,94%), che ha venduto il marchio Cole Haan alla private equity Apax Partners per 570 milioni di dollari.
Sul fronte bancario, l'americana Jp Morgan Chase (+0,36%) e la svizzera Credit Suisse Group (-1,92% a Wall Street) hanno trovato un accordo per archiviare le accuse civili della Securities and Exchange Commission, la Consob americana, collegate a presunte informazioni fuorvianti date agli investitori su offerte di titoli garantiti da mutui residenziali all'epoca della crisi del 2008. Jp Morgan pagherà 296,9 milioni di dollari, mentre la banca elvetica verserà 120 milioni di dollari, ma nessuno dei due istituti ammetterà di avere commesso le azioni contestate.
Per quanto riguarda gli altri mercati, il petrolio ha terminato in rialzo dell'1,4% a 86,67 dollari al barile (+0,7% nella settimana), mentre l'oro ha guadagnato 90 centesimi a 1.714,70 dollari l'oncia (-0,9% nella settimana). In rialzo invece il biglietto verde, con l'indice Ice, che misura l'andamento del dollaro rispetto a sei altre sedute, aumentato a 81,286 punti, il massimo in due mesi (l'euro è sceso a 1,2742 dollari). In rialzo infine i titoli di stato, con i rendimenti decennali scesi all'1,58%, ai minimi da fine agosto.
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