Il 2013 per i titoli di Stato italiani sarà un'annata più "leggera", a partire dai rimborsi delle emissioni in scadenza, dal finanziamento del deficit e per finire con gli ammontari in asta. L'anno prossimo scadono BTp, CTz, CcT e Italy-bond in valuta estera per 40 miliardi in meno rispetto al 2012, la montagna delle emissioni a medio-lungo termine da rimborsare calerà dai 200 di quest'anno a quota 160 miliardi circa. Le aste attese nel 2013 orbitano attorno a 410 miliardi (emissioni lorde) contro i 470 del 2012.

Se tutto andrà bene, se cioè le turbolenze provocate dalla crisi dell'euro e dalla recessione saranno meno violente di quelle che hanno scosso il 2011 e il 2012, il 2013 vedrà aste di BoT più "leggere": il Tesoro punta all'allungamento della vita media del debito pubblico e questo dovrebbe tradursi in un taglio delle emissioni dei titoli con durata tra tre e dodici mesi e un aumento delle aste dei BTp dai dieci anni in sù. Anche lo spread tra BTp e Bund potrebbe alleggerirsi ulteriormente nel 2013: grazie alla sconfinata fiducia che i mercati ripongono negli scudi anti-spread messi a disposizione dalla Bce e dal fondo salva-Stati Esm e in vista dell'uscita dell'Italia dalla recessione guidata da un nuovo Governo che assicuri la riduzione sostenibile e sostanziosa del rapporto debito/Pil.