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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2013 alle ore 13:00.

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Inps sotto accusa all’ultima riunione del Fondo di solidarietà del credito del 17 dicembre: Mauro Nori, direttore generale dell’Istituto previdenziale, è finito al centro di polemiche sugli esodati. Lo svela il verbale del Comitato di gestione: «Nori comunica che il plafond dei 65mila salvaguardati dalla riforma Monti/Fornero, che prevede per i Fondi di solidarietà 17.710 unità, è esaurito e che tutte le domande presentate per i Fondi con cessazione del lavoro a tutto il 2012 sono ammesse alla salvaguardia di legge. Per l’ulteriore plafond di 55mila si attende ancora il decreto attuativo» . Secondo Nori «i dati Inps sulle domande del credito sono 18.752 rispetto alle 16.452 censite dall’Abi, di cui 14mila già in esodo al 4 dicembre 2011».

Scoppia la polemica
Sulle cifre discordanti è polemica: «Intervengono diversi consiglieri sostenendo che i dati Inps comprendono pratiche che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia e portano esempi concreti». Nori «ribadisce che il plafond dei 65mila è esaurito e conferma che è salvaguardato chi ha cessato il lavoro entro il 2012». I membri del Comitato amministratore però reclamano «in tempi brevi un monitoraggio completo e preciso delle domande; le aziende hanno infatti già inoltrato più volte all’Inps gli elenchi completi dei futuri esodati per accordi stipulati entro il 4 dicembre 2011». Il presidente del Fondo, Giancarlo Durante (responsabile della Direzione sindacale e del lavoro dell’Abi), «sollecita una fattiva collaborazione dall’Inps. Nori assicura che a gennaio ci sarà una risposta, seppure non formale, sull’argomento».

Il problema della decurtazione non conteggiata
Emerge poi il problema delle pratiche liquidate dall’Inps per accordi stipulati entro il 4 dicembre 2011 che devono tenere conto dell’accordo dell’8 luglio 2011 tra Abi e sindacati per un taglio dell’assegno dell’8-11%. I consiglieri «fanno presente all’Inps che l’assegno erogato non tiene conto della decurtazione nonostante il Comitato, il 15 ottobre, avesse assunto una delibera in tal senso . Inoltre nella documentazione inviata ai titolari non è spiegato che il conteggio è "provvisorio" e/o "a titolo di acconto": ciò potrebbe comportare criticità in caso di recupero di eventuali fondi versati in più. Dopo un acceso dibattito tra i consiglieri di parte Abi e il direttore dell’Inps, Nori dichiara che da marzo gli assegni terranno conto della decurtazione».

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