Mark Mobius - Reuters

Tra i protagonisti della crescita nei prossimi anni non ci sarà il mondo occidentale ma i "mercati di frontiera" dell'Africa, soprattutto quella sub-sahariana. Ne è convinto Mark Mobius, Executive Chairman del Franklin Templeton Emerging Markets Group.

«Nel 2012 i tassi di crescita in molti mercati di frontiera hanno superato con un ampio margine quelli dei mercati sviluppati - spiega il guru dell'investimento - e credo che la tendenza sia destinata a continuare». Il Fmi, tra l'altro, ha previsto che nel corso dei prossimi cinque anni 10 delle 20 economie a più rapida crescita saranno nell'Africa sub-sahariana, e due in Nord Africa; nessuna nell'emisfero occidentale.

«Nel complesso - continua Mobius - nei Paesi di frontiera è proseguita la crescita degli investimenti nelle infrastrutture, che aprono opportunità di investimento nei settori delle costruzioni, dei trasporti, delle banche e delle telecomunicazioni. Molti Paesi di frontiera sono i principali produttori di materie prime importanti, come petrolio, gas e metalli preziosi, che ben li posizionano in vista di una prossima ripresa della domanda globale delle risorse. L'aumento dei consumi è in grado di indicare a queste economie, con un forte potere d'acquisto e capacità di spesa, la via per la crescita».

I driver economici che attraversano i mercati di frontiera sono diversi, osserva il fund manager. «Per esempio il Botswana, già uno dei maggiori esportatori mondiali di diamanti, sta per aprire dei call center e centri informatici di elaborazione dati. Il Kazakistan, un paese ricco di petrolio e di diverse risorse naturali, sta investendo nel suo sviluppo infrastrutturale».

Più in generale, osserva Mobius, i mercati emergenti stanno riducendo la loro dipendenza commerciale dagli Stati Uniti e dall'Europa, e altri Paesi possono guidare la crescita globale, alcuni dei quali nel 2013 potrebbero riservare molte sorprese. «Inoltre, un probabile proseguimento delle politiche monetarie espansive nei mercati sviluppati potrebbe far affluire dollari nei mercati azionari globali, compresi i mercati emergenti e di frontiera».

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