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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2013 alle ore 06:40.

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Questo percorso di avvicinamento tra Europa e Stati Uniti, inoltre, restituisce centralità a soggetti che l'avevano persa: «I mercati - riprende infatti Le Menestrel -, totalmente screditati dopo la crisi finanziaria, ritrovano oggi un ruolo essenziale: fare da trait d'union tra chi finanzia e coloro che chiedono un prestito».
Fin qui la teoria. Ma quali saranno le condizioni di mercato nel settore corporate bond con le quali ci si dovrà confrontare nei prossimi mesi? «La crescita continuerà a essere debole - risponde Matthew Eagan, portfolio manager di Loomies, Sayles & Company -, i tassi di interesse resteranno bassi e buona parte del mercato del reddito fisso ha ormai raggiunto valutazioni congrue. Penso che nel 2013 le opportunità migliori si troveranno nei mercati dei corporate bond e delle obbligazioni dei Paesi emergenti. Tra i titoli societari le occasioni più interessanti si trovano giusto nel mezzo, cioè nell'area di rating con tripla, doppia e singola B. È vero che i corporate bond hanno già corso parecchio e che oggi sono valutati più correttamente rispetto a qualche mese fa, ma certamente restano attraenti dal punto di vista del rendimento assoluto».
«Sta crescendo la pressione sugli investitori, perché abbandonino la liquidità e mettano a frutto il loro capitale improduttivo - conferma Christophe Bernard, chief strategist del Gruppo Vontobel - approfittando della diminuzione di volatilità e della solida performance degli asset cosiddetti rischiosi. I bond societari ad alto rischio e le obbligazioni dei Paesi emergenti hanno performato bene durante il 2012 e dovrebbero continuare a farlo nella prima parte di quest'anno».
«L'operato delle Banche centrali costituisce una vera e propria rete di sicurezza per gli attivi di rischio - concludono gli esperti di Union Bancaire Privée - e fa ben sperare per gli investimenti finanziari nel 2013. Nel comparto obbligazionario, consigliamo di preferire le obbligazioni societarie, che celano ancora un potenziale di riduzione degli spread in considerazione dell'attesa ripresa dell'attività economica e dei risanati bilanci societari. Sono particolarmente interessanti i bond convertibili: i loro rendimenti sono spesso superiori a quelli delle obbligazioni governative con lo stesso rating, pertanto l'opzione di conversione sembra sottovalutata dai mercati».
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LA PAROLA CHIAVE
High yield
I bond high yield sono caratterizzati da rendimenti elevati, a fronte però di un livello di rischio per i sottoscrittori altrettanto pronunciato . In generale, le obbligazioni high-yield sono infatti connotate da un notevole rischio di insolvenza dell'emittente e per tale motivo, ove previsto, le agenzie di rating assegnano a questi strumenti la classe di rating Ba1/BB+ o inferiore

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