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L'ad Fabrizio Viola ha escluso che Banca Mps, nonostante le perdite collegate a prodotti strutturati, abbia bisogno di nuovi aiuti statali oltre ai 3,9 miliardi di Monti bond già approvati. A tal proposito è intervenuto anche il ministro dell'Economia Vittorio Grilli che, nel corso di un'audizione di fronte alle commissioni Finanze riunite di Camera e Senato, ha indicato che le condizioni della banca non richiedono il commissariamento e non si tratta di una nazionalizzazione: «Spero che paghino e che paghino presto». Mentre Beppe Grillo (intervenuto all'assemblea degli azionisti in occasione dell'approvazione dei Monti Bond) e le associazioni dei consumatori parlano di buco complessivo di 14-15 miliardi e quindi di un crack - in termini di distruzione di valore bruciato in sei anni - superiore a quello di Parmalat

«L'investimento in Mps è per cuori forti o per chi crede che alla fine tutto si aggiusterà, Nel breve ci sarà una forte volatilità. Un price/book attorno a 0,29 esprime un forte disagio, è chiaro che la capitalizzazione di circa 2,9 miliardi se confrontata con le recenti perdite e con gli aiuti richiesti, pari a 4,9 miliardi, non depone a favore della tranquillità. La valutazione attuale è chiaramente gravata dal fattore incertezza che può spiegare tutto ed il suo contrario: se il problema è solo quello emerso, probabilmente le quotazioni attuali sono penalizzanti ed un livello attorno a 0,30 potrebbe essere più congruo. Se, al contrario, ci dovesse essere una nuova sorpresa negativa, allargamento di questo buco o peggio altri contratti capestro segreti, lo scenario sarebbe dei peggiori e si potrebbe confidare solo nella nazionalizzazione che sarebbe penalizzante per gli azionisti ma un po' meno per gli obbligazionisti» spiega Gabriele Roghi, responsabile gestioni patrimoniali di Invest Banca.

«Francamente non credo ci sia abbastanza visibilità per capire se il titolo al prezzo attuale è a sconto oppure no: non ci sono elementi a sufficienza per dirlo e inoltre ci sono troppe variabili non conosciute per fare una valutazione - spiega Edoardo Chiozzi Millelire, responsabile per l'Italia convictions Am -. Per quanto riguarda le azioni Mps, noi non investiamo e non consigliamo di investire in quanto non c'è alcuna visibilità sul titolo. Non investiamo quindi né in azioni né in obbligazioni subordinate.
Sulle obbligazioni senior noi non siamo esposti dato che siamo sulla soglia dell'investment grade nel nostro profilo di investimento attuale per le banche, quindi nel dubbio ci asteniamo. Sui conti deposito invece la situazione è completamente diversa: sono garantiti dal fondo interbancario di tutela dei depositi fino a 100.000 euro per ogni depositante. E inoltre l'attività operativa della banca, il day-by-day dell'istituto sono solidi e sani, quindi non vi sono rischi in quanto alla peggio Mps verrà nazionalizzata».

(Questo articolo non costituisce sollecitazione al risparmio)

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