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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2013 alle ore 07:17.
Per l'Europa in generale, e per l'Italia in particolare, il momento di grazia sui mercati potrebbe essere alle ultime battute. Ne è convinto Laurence Mutkin, rate strategist di Morgan Stanley, nella sua ultima nota (non a caso intitolata «Now We're Getting Worried», ora ci stiamo preoccupando). Il timore di Mutkin è che la crisi dei debiti sovrani europei riprenda forza, dopo la pausa degli ultimi mesi con annesso calo degli spread tra Bund e titoli di Stato periferici.
I motivi sono essenzialmente due:
1. il rischio di un rialzo dei tassi di mercato. Tutto parte dal rimborso a sorpresa di parte (137 miliardi di euro) dei prestiti LTRO concessi un anno fa dalla Bce, dovuto al fatto che il mercato interbancario è migliorato e gli istituti sono tornati a finanziarsi sul mercato obbligazionario. La sottrazione di liquidità derivante dai rimborsi, in un'economia come quella dell'eurozona che è ancora in recessione, può favorire un rialzo dei tassi di mercato. Col risultato di ridurre l'attrattività di BTp e Bonos, che a quel punto dovrebbero vedersela con tassi del Bund tedesco meno risicati che in passato;
2. la forza dell'euro (venerdì ha sfiorato quota 1,37 contro il dollaro, guarda il cambio in tempo reale) legata alla "guerra delle valute", se combinata a un rialzo dei tassi di mercato, potrebbe far suonare di nuovo il campanello d'allarme degli investitori internazionali sulla sostenibilità del debito del "club Med". Un micidiale cocktail che rischia, secondo gli analisti anglosassoni, di fare lievitare gli spread, dando una nuova mazzata al finanziamento del debito di Italia e Spagna. La fragile ripresa del Pil prevista per la metà dell'anno potrebbe insomma inciampare sui costi del funding.
Mutkin sottolinea con preoccupazione come il pricing del rischio sistemico sovrano europeo sia a livelli minimi rispetto all'anno scorso, tutto sommato senza una ragione evidente, e come da quei livelli sia puntualmente rimbalzato in alto sia nell'autunno 2011 che nella primavera 2012.
Ma soprattutto a preoccupare l'analista di Morgan Stanley è l'aumento dell'Eonia, il tasso interbancario overnight di riferimento, contro il quale la speranza è che Draghi intervenga. Lo farà? Lo sapremo giovedì prossimo nel primo pomeriggio, quando SuperMario farà il punto della situazione in Eurolandia nella conferenza stampa che, come di consueto, segue le decisioni sui tassi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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