Martedì Seat Pagine Gialle presenta ufficialmente al tribunale di Torino la richiesta di concordato preventivo. Due giorni dopo la Consob avvia accertamenti sull'azzeramento della quota in Seat Pagine Gialle da parte di Sothic Capital, uno dei fondi hedge titolare del debito Lighthouse che, dopo l'ultima ristrutturazione, è diventato, insieme a Anchorage, Monarch e Owl Creek, tra i primi azionisti della società.
Lo scorso 25 gennaio Sothic ha ridotto la sua esposizione al 4,61 per cento. Appena tre giorni prima che Seat annunciasse la sospensione del pagamento della cedola. Il giorno dopo l'annuncio, in una seduta shock per il titolo (-41,51%), il fondo ha infine azzerato la propria quota.
Il disastro Seat viene certificato (tardivamente) dalla Consob, che pubblica la black list dei titoli su cui intende vigilare: 38 società, tra cui compare anche Seat.
Seat ha chiesto di poter usufruire del concordato preventivo perché con i flussi di cassa previsti per il 2013 – circa 150 milioni – non sarà in grado di ripagare i 200 milioni di spese collegate al debito-monstre che ancora le grava sulla testa, nonostante la ristrutturazione chiusa l'anno scorso. Sono davvero lontani i tempi di quando Seat valeva più di Fiat.