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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2013 alle ore 09:54.

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Nel 2012 le vendite legate all'ecommerce a livello mondiale hanno superato il trilione di dollari, trainate dalla crescita in nord America (+14% anno su anno e con volumi pari a 365 miliardi di dollari) e nella regione dell'Asia.(+ 33% con volumi pari 332 miliardi di dollari) . Secondo le stime di eMarketer il trend si preannucia ancora positivo per il 2013 (le stime parlano di 1,3 miliardi di volumi totali), trainato ancora dagli alti volumi del nord America e dalle positive dinamiche nell'area Asia-Pacifico, in particolare di China, India e Indonesia dove l'ecommerce cresce più che altrove. Ben posizionato il Giappone che continua a detenere la terza posizione a livello mondiale. Passando al vecchio continente, al primo posto si colloca la Gran Bretagna dove nel 2012 le vendite hanno raggiunto i 124 miliardi di dollari, seguita dalla Germania con vendite per 47 miliardi di dollari.

Stime simili le ha presentate anche Morgan Stanley, secondo la quale nel 2016 la penetrazione dell'ecommerce passerà in media dall'attuale 6,5% al 9,3%, con punte che raggiungono il 18% in Corea del Sud e il 14% negli Usa. Insomma, prospettive di crescita enormi.
Italia, fanalino in Europa: solo 1,5% la penetrazione dell'ecommerce
E l'Italia? Sempre secondo Morgan Stanley nel nostro paese la penetrazione sul totale delle vendite non supera l'1,5% .

Le aziende hanno di fronte un cliente evoluto
Lo sviluppo di internet nel nostro paese deve tenere conto di alcune evidenze: Nel mondo internet il cliente è spesso più evoluto di chi lo dovrebbe servire – ha ricordato Fabio Vaccarono, a capo di Google in Italia.- Ha un processo di acquisto complesso ed articolato e molte aziende fanno fatica a comprenderlo. Ad esempio, molti giovani guardano la tv in prima serata e contemporaneamente interagiscono con un tablet, magari attraverso i social media. Le aziende di tutto il mondo, ma soprattutto Italiane, devono ricorrere a nuovi paradigmi rispetto al passato quando erano loro stesse che stimolavano gusti e acquisti.Dunque, dipende dai vari segmenti nei quali si opera. Insomma, ci sono settori nei quali questa industry può evolvere

Un sfida per le Pmi italiane: Da Google i distretti sul web
Internet é uno degli strumenti più efficienti di cui le nostre imprese, siano esse piccole o grandi, possono beneficiare per presentarsi a livello internazionale con costi minimi. Si pensi al settore del Made in Italy il cui interesse sul web è in costante crescita sul web (+13% nel 2012).
Il bando è già aperto, maggiori informazioni per partecipare sono sul sito www.unimercatorum.it

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