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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2013 alle ore 18:08.
LUGANO - A due settimane da un referendum sui maxi bonus, in Svizzera riesplode la questione dei super stipendi dei manager. Nel clima di campagne pro o contro il taglio dei bonus, la miccia è stata fornita dal caso di Daniel Vasella, presidente uscente del consiglio di amministrazione del gigante farmaceutico Novartis.
Vasella, grigionese, 60 anni quest'anno, lascerà l'incarico settimana prossima e riceverà un'indennità di uscita che potrebbe raggiungere i 72 milioni di franchi (58,5 milioni di euro) nei prossimi sei anni.
Vasella ha confermato la somma, ma ha precisato alcuni aspetti. Il top manager Novartis percepirà al massimo 12 milioni di franchi annui e riceverà la totalità della somma solo se si atterrà alle condizioni negoziate con il gruppo.
Tra queste c'è il divieto di passare alla concorrenza e la trasmissione del suo know how a Novartis stessa, cioè in pratica una attività continuata di consulenza per il gruppo farmaceutico. Daniel Vasella ha anche precisato che non intende tenere tutto il denaro per sé ed ha citato come possibili beneficiari di sue donazioni alcune organizzazioni di pubblica utilità e altre istituzioni.
Chief executive officer di Novartis dal 1996, anno della nascita del gruppo attraverso la fusione tra Ciba e Sandoz, Vasella era diventato tre anni più tardi anche presidente del consiglio di amministrazione, cumulando le cariche. Nel 2010 aveva lasciato la carica di ceo, rimanendo presidente del cda. Il 23 gennaio scorso Vasella ha annunciato che avrebbe lasciato la presidenza. Il top manager elvetico, che nel 2012 ha percepito remunerazioni per 13,1 milioni di franchi (10,6 milioni di euro), negli anni scorsi è stato spesso bersaglio di polemiche proprio per le sue alte retribuzioni.
Ed anche quest'ultimo passaggio legato alla sua uscita dal vertice di Novartis, di cui comunque sarà presidente onorario, ora suscita polemiche. La questione non riguarda più solo la piazza economica elvetica ma anche la politica, appunto perché il referendum è vicino. Da tutti gli schieramenti politici sono arrivate critiche a Vasella. Il valore del top manager ed il suo contributo rilevante allo sviluppo di Novartis vengono riconosciuti, ma per molti la somma della buonuscita è troppo elevata.
Il 3 marzo prossimo in Svizzera si voterà sull'iniziativa di legge di un piccolo imprenditore e parlamentare di Sciaffusa, Thomas Minder, che è vicino alla destra populista ma riscuote consensi anche in altri schieramenti. L'iniziativa intende limitare drasticamente i maxi bonus, tra l'altro dando più potere alle assemblee degli azionisti delle società quotate in tema di stipendi dei manager.
Il Parlamento elvetico quasi all'unanimità ha votato contro l'iniziativa ed a favore di un altro progetto di legge sui bonus, meno drastico. I sondaggi indicano però che tra gli elettori sta aumentando il consenso nei confronti dell'iniziativa Minder.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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