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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 08:44.
New York - Apple ha dovuto cedere la corona di regina della capitalizzazione di mercato. Dopo settimane di testa a testa, il colosso della vecchia economia e del petrolio Exxon Mobil si e' preso la rivincita ed e' tornato a dominare la classifica della maket cap americana e mondiale, chiudendo la seduta di lunedi' con 400,12 miliardi di dollari rispetto ai 394,45 miliardi della societa' degli iPhone e degli iPad.
Per Apple e' uno schiaffo psicologico in un momento delicato. La societa' era parsa destinata a non doversi piu' guardare alle spalle una volta che aveva superato di scatto la Exxon nel gennaio del 2012. In settembre il suo titolo aveva raggiunto nuovi massimi di 705 dollari e sembrava destinato a scalare rapidamente quota mille. Ma passi falsi e crescente concorrenza hanno tolto smalto alla societa' orfana di Steve Jobs. Le vendite del suo ultimo iPhone sono state inferiori alle attese e il suo piu' recente bilancio trimestrale ha deluso. Errori insoliti sono avvenuti anche nell'innovazione: un flop su un nuovo programma di mappe che doveva sostitutire quello della rivale Google.
La concorrenza, nel frattempo, si e' fatta sempre piu' accesa. Lo scontro nei tribunali di mezzo mondo con Samsung sulla proprieta' intellettuale negli smarthphone ha avuto alterne fortune. Ma proprio nei giorni scorsi il maggior caso finora vinto alla Apple, in California, ha visto il giudice dimezzare la multa inflitta a Samsung per violazioni di brevetti e ipotizzare un nuovo processo.
Dietro schermaglie e tensioni ci sono i dubbi degli investitori e degli analisti sulla capacita' stessa della Apple di continuare a innovare con l'enorme successo del passato, nonostante le ipotesi di lancio quest'anno di un orologio-computer da polso, l'iWatch, e di una televisione targata Apple. La societa' di recente si e' anche scontrata con rivolte di azionisti: l'hedge fund Greenlight Capital ha chiesto di utilizare parte delle enoremi riserve in contanti dell'azienda, 137 miliardi, per emettere azioni privilegiate che premino i soci. Altre voci alla vigilia della recente assemblea annuale del gruppo, conclusasi senza annunci di rilievo, hanno chiesto uno split azionario che a sua volta aiuti a valorizzare il titolo.
Assillato da queste incertezze le quotazioni di Apple hanno battuto inesorabilmente in ritirata dai massimi a Wall Street di settembre, finendo ieri a quota 420,05 dollari, un nuovo minimo da inizio d'anno e un multiplo di solo nove volte gli utili. Da settembre il titolo ha ormai ceduto il 37,5% e solo dal primo gennaio e' sceso del 21 per cento. L'ultimo colpo l'ha forse sferrato in queste ore la societa' di ricerca Cowen & Co, che ha previsto un rinvio del lancio del prossimo iPhone 5S destinato al cruciale mercato cinese.
Le prove del controsorpasso della Exxon Mobil erano gia' cominciate il 25 gennaio, l'anniversario dell'incoronazione di Apple regine della market cap: durante la seduta il colosso petrololifero aveva temporaneamente superato il colosso hi-tech. Ieri l'assalto e' riuscito. A rendere ancora piu' scottante la ritirata di Apple, e' stato il nuovo massimo storico contemporaneamente raggiunto da Google, il cui sistema operativo Android sostiene gli smartphone di Samsung e altri rivali di Apple. Il titolo di Google ha guadagnato ieri l'1,9% a 821,50 dollari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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