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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 13:11.
L'ultima modifica è del 02 dicembre 2013 alle ore 21:37.

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La sfida tra i conti di deposito si combatte sui tassi. Ma non solo. Un'altra variabile su cui gli istituti più aggressivi nel settore spingono è l'imposta di bollo. Dal 2012, infatti, i dubbi sono stati chiariti: i conti di deposito (quei conti che servono a parcheggiare liquidità e non consentono l'operatività classica di un conto tradizionale) non sono considerati alla stregua dei conti correnti ma sono stati inseriti nell'elenco dei prodotti finanziari. Al pari di azioni, bond, fondi di investimento, ecc. Per questo motivo l'imposta di bollo prende strade diverse.

La nuova normativa prevede per i conti correnti tradizionali il pagamento di un'imposta di bollo di 34,2 euro, che scatta però solo se si superano i 5mila euro di giacenza media annua. Mentre sui prodotti finanziari (e quindi anche sui conti di deposito) è scattata una sorta di mini-patrimoniale. Lo scorso anno era prevista un'aliquota dello 0,1% con un tetto massimo di 1.200 euro. Dal 2013 l'aliquota è salita allo 0,15% e il tetto massimo protettivo è saltato (quindi è stato applicato un rincaro del 50%). C'è invece un tetto minimo: in ogni caso si pagano almeno 34,2 euro (la stessa imposta prevista per i conti correnti tradizionali su cui c'è una liquidità superiore a 5mila euro).

Facciamo due calcoli: chi deposita 100mila euro su un conto di deposito (tra l'altro è la somma massima coperta dal Fondo interbancario di tutela dei depositi) a fine anno pagherà un'imposta di bollo di 150 euro. Chi invece deposita 1.000 euro pagherà comunque 34,2 euro (di qui le critiche sulla natura "regressiva" dell'imposta). Chi ne deposita 1 milione di euro pagherà 1.500 euro (e non 1.200 euro come lo scorso anno perché come visto il tetto massimo dal 2013 è saltato).

In ogni caso ci sono oggi degli istituti che si accollano questa imposta (ecco la tabella sui rendimenti dei conti di deposito e delle banche che esonerano dal pagamento del bollo). Tra i principali ne abbiamo contati almeno cinque: Banca Sistema, Banca Ifis, Banco popolare, Ibl banca eBccforweb.

Quanto alla sfida dei rendimenti dei conti di deposito va ricordato che in questo momento le banche più aggressive applicano il 5-4,6% lordo annuo. Dal tasso bisogna però sottrarre una ritenuta del 20%, alla stregua di tutti i prodotti finanziari. Fanno eccezione i titoli di Stato che beneficiano ancora della vecchia aliquota del 12,5%.

twitter.com/vitolops

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