LUGANO - Nuovo capitolo nella vicenda del top manager elvetico Daniel Vasella, presidente uscente del colosso farmaceutico Novartis. Vasella lascerà la Svizzera. La conferma è venuta dal Comune di Risch, nel Canton Zug, dove il manager risiede. Vasella avrebbe annunciato pochi giorni fa la sua intenzione di lasciare Risch, ha dichiarato all'Ats, agenzia di stampa elvetica un rappresentante delle autorità comunali. Secondo il SonntagsBlick, giornale domenicale svizzero che ha anticipato la notizia, Vasella avrebbe sottolineato che solo in questo modo riuscirà a trovare pace e serenità.

Il 15 febbraio scorso, l'ex presidente del cda Novartis, 59 anni, aveva confermato che avrebbe ricevuto un'indennità di 72 milioni di franchi (circa 60 milioni di euro) spalmata su sei anni, per la sua consulenza e affinché non passasse alla concorrenza. Dopo le polemiche, Vasella aveva dichiarato che la somma sarebbe stata destinata a istituzioni di pubblica utilità. Ma il persistere di reazioni negative l'avevano poi indotto a rinunciare all'indennità.

La questione era giunta appena due settimane prima del voto sull'iniziativa Minder per un freno ai bonus ed alle maxi retribuzioni. L'iniziativa è poi stata accettata da tutti i cantoni e dal 67,9% dei votanti nel referendum del 3 marzo scorso. Daniel Vasella aveva traslocato a Risch nel 1999, proveniente da Basilea, sede di Novartis. Durante la sua carriera di 17 anni ai vertici della Novartis avrebbe avuto compensi, secondo stime riprese dalla stampa elvetica, tra i 200 e i 300 milioni di franchi.

Il gruppo farmaceutico ha negli stessi anni sviluppato in modo molto consistente sia gli utili che il fatturato, e questo viene riconosciuto a Vasella. Il livello molto elevato delle retribuzioni del top manager è entrato però spesso nel mirino dei critici, anche prima di quest'ultima vicenda legata all'indennità di uscita

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