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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2013 alle ore 14:56.

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Dopo tre mesi di intense trattative, Consiglio e Parlamento hanno trovato oggi qui a Bruxelles un accordo di massima sul trasferimento della vigilanza bancaria dagli stati membri alla Banca centrale europea. Una prima sofferta intesa era stata raggiunta dai 27 governi dell'Unione in dicembre. Pur parziale, la riforma rappresenta un passaggio cruciale nella trasformazione della zona euro in una unione bancaria, e giunge quasi 15 anni dopo la nascita della moneta unica.
"La vigilanza unica – ha detto questo pomeriggio in un comunicato il ministro delle Finanze irlandese Michael Noonan, presidente di turno dell'Ecofin – è un elemento cruciale dell'unione bancaria e un passaggio chiave nel tentativo di spezzare il circolo vizioso tra bilanci bancari e bilanci sovrani". La centralizzazione della sorveglianza bancaria presso la Bce è infatti propedeutica alla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo europeo Esm.

L'obiettivo è di evitare che il denaro vada a pesare sui debiti nazionali. I governi si sono impegnati a mettere a punto le linee-guida della ricapitalizzazione diretta entro metà anno. L'accordo raggiunto oggi porta in particolare sul controllo del Parlamento. I deputati avranno un ruolo importante nella nomina del presidente e del vice presidente del consiglio di sorveglianza. L'intesa conferma anche l'equilibrio istituzionale tra paesi della zona euro e paesi extra zona euro trovato a suo tempo dai 27.

Ha commentato Philippe Lamberts, un deputato ecologista belga: "la vigilanza unica "è un importante progresso federale". E ha aggiunto: "Banche con attività pari al 75-80% del totale europeo saranno vigilate dal centro", vale a dire dalla Bce. Il compromesso raggiunto dai 27 prevede che solo gli istituti di credito più importanti – circa 150 – saranno sorvegliati direttamente dall'istituto monetario. La stragrande maggioranza delle banche rimarranno sotto il diretto controllo nazionale.

In compenso, Parlamento e Consiglio devono ancora trovare un accordo sul ruolo dell'Autorità bancaria europea (nota con l'acronimo inglese Eba) che continuerà a regolamentare il mercato unico. L'intesa raggiunta sul futuro della vigilanza bancaria dovrà essere ora approvata sia dall'Ecofin che dall'assemblea parlamentare. Secondo la stessa Bce, ci vorrà circa un anno perché l'istituto monetaria possa essere in grado di vigilare pienamente sulle banche di cui sarà responsabile.

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