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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2013 alle ore 12:06.

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Fulvio Conti (Imagoeconomica)Fulvio Conti (Imagoeconomica)

L'Italia esca dalla spirale dell'austerità e usi l'avanzo primario per rilanciare la crescita e ridurre le tasse. L'auspicio arriva da Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel e vicepresidente di Confindustria per il Centro studi, che, in una intervista a Bloomberg, consegna un preciso messaggio all'esecutivo che verrà. «Il governo - sottolinea il numero uno del gruppo elettrico - è stato in grado di generare un avanzo primario, ora è il momento di restituirne una parte al popolo».

Occorre una riduzione fiscale per rilanciare i consumi
Per l'ad di Enel, quindi, il rigore sui conti pubblici, che pure è servito a raddrizzare la rotta, deve essere ora sostituito da un'accelerazione sulla crescita. «È venuto il momento - osserva Conti - di rilanciare l'economia con programmi di crescita». Quali? Il vicepresidente di Confindustria non ha dubbi. «Servono iniziative come il taglio delle tasse per le imprese per far ripartire i consumi, il recupero della produttività, la riduzione degli oneri sul lavoro». L'appello di Conti si unisce alla crescente opposizione verso ulteriori misure di austerity all'interno dell'Unione europea che hanno soffocato l'economia e rischia di mettere le piccole imprese italiane fuori dal mercato per sempre. La scorsa settimana, anche l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, si è scagliato contro i tagli di bilancio più profondi in Europa.

Serve un governo stabile orientato alla crescita
Secondo il numero uno di Enel, dunque, serve un cambio dipasso. Mentre infatti in Italia l'economia si è ridotta del 2,4%, l'aumento delle imposte e i tagli alla spesa hanno prodotto un avanzo primario, la differenza tra la spesa e le entrate dopo il pagamento degli interessi è pari al 2,5% del Pil. Conti vuole sfruttare tale eccedenza per aiutare le imprese a recuperare terreno. Impresa non semplice considerando anche l'incertezza politica che avvolge il paese e che ha spinto l'agenzia di rating Fitch a declassare di un notch il debito sovrano (a BBB+) dopo aver evidenziato che le inconcludenti elezioni a febbraio e lo stallo politico potrebbero minacciare la capacità del governo di rispondere a una recessione e alla crisi del debito europeo. Non a caso Conti batte molto su questo tasto. «Abbiamo bisogno di un esecutivo stabile con un programma volto a far ripartire la crescita», chiosa l'ad.

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