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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 07:12.

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I tassi ai quali le famiglie e le imprese possono prendere denaro a prestito in alcuni Paesi della periferia dell'eurozona è tuttora alto. Quello fissato dalla Bce è molto più basso. Gli alti tassi applicati dalle banche riflettono la mediocre salute del sistema bancario. Cosa si può fare? I tassi bancari dipendono da quelli del debito pubblico. Qui, l'offerta dell'Omt da parte della Bce, anche se non è stata raccolta, ha avuto buoni efetti e i tassi sul debito pubblico sono scesi dai picchi dell'anno scorso. Ma la soluzione risiede principalmente in un sistema bancario più forte. Molte banche hanno ancora bisogno di essere meglio capitalizzate.

Lei ha sollevato la questione dell'impatto negativo del risanamento fiscale sulla crescita.
Il risanamento dei conti pubblici è necessario in quasi tutti i Paesi avanzati. Ci sono troppi rischi per lasciare aumentare ancora il debito. Ad alti livelli di debito, la situazione può finire fuori controllo rapidamente. Prendiamo un'economia con il debito al 120% del pil (come l'Italia, ndr), Non ci vuole un gran aumento dei tassi per rendere altissimo l'onere degli interessi e il debito totalmente insostenibile. Finchè gli investitori credono che il Paese può risanare e accettano un rendimento basso, va bene. Ma se una mattina si svegliano e decidono che il Paese è rischioso, chiederanno un tasso alto, il Paese non potrà più pagare e gli investitori faranno scattare proprio il risultato che temono. Quindi i Paesi alla fine devono avere livelli di debito molto più bassi di quelli attuali. Il problema è a quale velocità ridurre il deficit. Non bisogna illudersi: nel breve periodo, il risanamento fiscale contrae la domanda e il reddito. Se la crescita è già molto bassa, le sofferenze aumenteranno molto rapidamente, le banche saranno in difficoltà, il credito diventerà più scarso e il rischio è di una crescita ancora più bassa. Questo suggerisce di procedere lentamente, specialmente se la crescita è già molto bassa. Allo stesso tempo se uno dice: comincerò l'anno prossimo, non è credibile. Se i mercati concedono un po' di spazio, la risposta è procedere a un passo costante e misurato. Non più lento, nè più rapido.

Le autorità europee insistono che la stretta di bilancio produrrà un espansione grazie al rilancio della fiducia.
All'inizio della crisi, alcuni sostenevano che l'aggiustamento fiscale poteva aumentare la fiducia tanto da condurre a un "consolidamento fiscale espansivo". Questo è accaduto in passato, come documentato in un importante paper di Francesco Giavazzi e Mario Pagano sull'esperienza di Irlanda e Danimarca negli anni 80. Ma, dopo 4 anni di crisi, i dati mostrano che questo effetto fiducia non ha avuto un ruolo importante. Il consolidamento fiscale non è stato espansivo.

In Italia gli aumenti di tasse hanno prevalso sui tagli di spesa pubblica. Quanto conta la composizione dell'aggiustamento fiscale?
La composizione può essere altrettanto importante della velocità. Una questione di base è quanto si vuole che sia grande il settore pubblico. La risposta può essere diversa negli Usa e in Europa e determina la scelta fra tagli e tasse. Se si ritiene che il settore pubblico sia troppo grande, si deve puntare sui tagli; altrimenti, sulle tasse. Ci sono altri aspetti rilevanti. Politicamente, i programmi che cominciano con i tagli sono più credibili, in quanto gli aumenti di tasse sono più facili da eliminare. Empiricamente, ci sono prove che l'effetto negativo dei tagli sulla crescita è minore di quello delle tasse più alte, come hanno dimostrato Alberto Alesina e Silvia Ardagna. Non sono espansivi, ma hanno un impatto negativo minore sulle crescita degli aumenti di tasse.

Il problema dei conti pubblici non verrà mai risolto senza crescita, in quanto il risanamento viene vanificato.
In linea di principio, si può avere sostenibilità fiscale anche senza crescita. L'Italia c'è riuscita per molto tempo prima della crisi. Ma la crescita rende molto più facile risolvere il problema delle finanze pubbliche. E, per ottenere una crescita più alta, non solo ora, ma nel medio periodo, quasi certamente c'è bisogno di riforme strutturali. Nel caso dell'Italia, sappiamo quali sono le opzioni: riforme dei mercati dei prodotti, riforme del mercato del lavoro. È veramente preoccupante che l'Italia abbia avuto una crescita della produttività così scarsa per un periodo così lungo.

La crisi di Cipro ha riattizzato i timori di contagio e la paura che la stessa ricetta di colpire i depositi bancari, anche quelli garantiti, venga applicata altrove.
Cipro è un caso a sé, con due grandi banche in una piccola isola. Dovevano essere riorganizzate e, a causa della struttura della loro raccolta, non c'era modo di farlo senza toccare i depsitanti non garantiti. La nuova struttura dovrebbe portare a una banca ben capitalizzata.

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