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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 16:23.
L'ultima modifica è del 28 marzo 2013 alle ore 16:54.
Wall Stret chiude in rialzo, con il Dow Jones e lo S&P 500 ai massimi storici. Il Dow Jones sale dello 0,32% a 14.573,01 punti, aggiornando i massimi di sempre. Il Nasdaq avanza dello 0,34% a 3.267,52 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,4% a 1.568,77 punti, volando al suo nuovo record storico. Il precedente era del 2007.
Chiusura debole per il FTSE MIB (-0,1%), lontano dai massimi di giornata oltre il punto percentuale, leggermente positivo il resto d'Europa (segui gli indici finanziari). Restano i timori per la crisi di Cipro e per l'incertezza politica italiana.
Sul listino milanese corrono le banche; contrastati energetici e industriali, bene Telecom. Tra le banche, con lo spread tornato sotto i 350 punti, brillano Ubi Banca, Unicredit e Intesa Sanpaolo; rallenta Banca Mps in attesa dei conti, recupera terreno Banca Pop Mi. Nell'energia, Eni sale di mezzo punto ed Enel dell'1,26%; in calo Saipem. Ribasso per Buzzi Unicem che ha chiuso il 2012 in rosso; nel comparto industriale poco mosse Fiat e Pirelli & C, scende Finmeccanica. Accelera Telecom Italia dopo lo scivolone della vigilia; prese di beneficio su Mediaset. Sul listino completo Rcs Mediagroup cede l'1,74%: ieri il cda ha approvato una ricapitalizzazione fino a 600 milioni di euro, da realizzare in due tempi, e il piano per lo sviluppo, ma ha dato indicazioni negative sull'avvio del 2013. Scende Prelios dopo una mattinata in altalena all'indomani del via libera al piano di rilancio.
Nuovo record per l'S&P500
Lo S&P 500 vola al suo nuovo record: l'indice supera la chiusura più alta della sua storia, toccata nel 2007 a 1.565,15 punti. Questo nonostante nel pomeriggio siano arrivati dati macro deludenti dagli Stati Uniti. Nel dettaglio, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono cresciute più delle attese mentre il Pil del quarto trimestre è aumentato meno del previsto (+0,4% anziché lo 0,5% previsto). Tuttavia, un segnale incoraggiante viene dal fatto che l'economia americana è cresciuta per quattordici trimestri di fila e che il dato annuale, appunto +2,2%, è stato in linea con il ritmo della ripresa.
Oggi pomeriggio Pierluigi Bersani tornerà al Quirinale per comunicare al presidente Giorgio Napolitano l'esito delle consultazioni.
Spread sotto 350
Le incertezze politiche intorno alla formazione del nuovo governo hanno spinto inizialmente lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi a 360 punti, il picco dallo scorso settembre. Il differenziale è poi ridisceso sotto 250 (tabella dei rendimenti dei titoli di Stato dell'Eurozona).
Euro ritorna sopra 1,28 dollari
Recupera terreno l'euro che riprende la soglia di 1,28 dollari (cambio euro/dollaro e convertitore di valute) dopo essere scivolato ai minimi degli ultimi quattro mesi.
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