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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 09:42.

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La chiusura record di Wall Street fa ritornare sopra la parità il Nikkei

NEW YORK - La lunga caccia al record per lo Standard & Poor's 500 si è conclusa con successo: l'indice ha raggiunto una nuova vetta storica, guadagnando lo 0,43% a 1.569,15 punti. Fin dalla mattinata, dopo la prima ora di scambi, ha trovato slancio nella conferma che la crescita americana, seppur a fatica, prosegue con il Pil al passo dello 0,4% nel quarto trimestre 2012. E nella relativa calma della crisi europea, dove in regime di controlli sui capitali le banche di Cipro hanno riaperto gli sportelli in un clima ordinato. A beneficiarne è stato anche il Nikkei di Tokyo che ha chiuso l'ultima seduta della settimana con un rialzo dello 0,5%.

Il record ha cancellato la crisi finanziaria dagli indici di Borsa, spingendo l'S&P sopra il precedente massimo storico in chiusura di seduta fatto segnare a quota 1.565,15 nell'ottobre 2007. Il massimo nel durante, quello stesso mese, resta ancora da eguagliare a 1.576,09 punti. Il Dow Jones ha a sua volta guadagnato ieri lo 0,34% e il Nasdaq lo 0,36 per cento.

La cautela non è scomparsa. «E‘ un passo importante - ha detto Howard Silverblatt di S&P Dow Jones Indexes - ma i mercati restano volatili». L'S&P 500 ha archivato il primo trimestre dell'anno (domani Wall Street sarà chiusa per le festivitàdi Pasqua) con rialzi di circa il 10 per cento. E il Dow Jones, che lo ha preceduto di tre settimane sulla strada di un ritorno ai record, ha guadagnato in tre mesi l'11 per cento. La corsa degli indici, un mercato rialzista del Toro ormai entrato nel quinto anno, è stata tale da far temere almeno temporanee correzioni e realizzi di profitto. Anche perché gli ostacoli economici restano da superare: la crescita anemica negli Stati Uniti e l'irrisolta crisi del debito nell'Eurozona. Una crisi che la tensione su Cipro e le difficoltà nel formare un governo in Italia hanno riportato alla ribalta.

Il recupero a Wall Street è stato tuttavia ragguardevole e se sarà sostenuto da continue marce degli utili aziendali e assenza di shock potrebbe continuare. Lo stesso superamento del record, che per le ultime 13 sedute aveva agito da barriera insormontabile, potrebbe incoraggiare la fiducia in nuovi graduali acquisti. Dagli abissi della crisi, l'S&P 500 ha ormai marciato del 131 per cento. I titoli dei consumi discrezionali hanno guadagnato il 233 per cento. Il comparto finanziario e quello industriale hanno triplicato i loro valori. Titoli tecnologici e dei servizi sanitari sono saliti del 100 per cento. Sette singoli titoli, rispetto ai loro minimi nel 2009, hanno conosciuto impennate superiori al mille per cento: tra questi Cbs, Fifth Third Bancorp e Gannett. Solo nei porimi tre mesi del 2013 cinque titoli sono lievitati di oltre il 50%, da Netflix (+106%) a Hewlett-Packard (+57%).

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