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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2013 alle ore 22:15.
L'ultima modifica è del 17 aprile 2013 alle ore 07:09.

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Chiusura in deciso ribasso a Wall Street dove l'indice Dow Jones ha segnato un ultimo prezzo a 14615,40 punti, in calo dello 0,96%. Ancora più netta la flessione del Nasdaq che ha perso l'1,85% a 3204,34 punti. A pesare sul mercato i titoli bancari, dopo i dati negativi della Bank of America, e l'andamento dei mercati europei.

In una giornata priva di dati macro, gli investitori hanno prestato attenzione alle deludenti trimestrali di BofA (-4,72%) e Cirrus Logic (-15,69%). Quest'ultimo è uno dei principali fornitori di Apple (-5,50% a 402,80 dollari) scesa durante la seduta sotto i 400 dollari per la prima volta dal dicembre 2011. Apple ha perso il 43% dal top storico di 705,07 dollari del settembre 2012.

L'allarme su Cirrus Logic - i cui componenti audio sono usati negli iPad e iPhone -poi un rapporto che stima una contrazione a doppia cifra delle consegne dell'iPad mini (potrebbero calare del 20-30% su base trimestrale a 10-20 milioni di pezzi nel periodo che termina a giugno) sono i due fattori che spiegano l'andamento odierno del titolo della Mela. L'allarme di Cirrus ha pesato anche su altri fornitori di Apple come Qualcomm, Avago Technologies e Skyworks.

Tra l'altro il calo odierno in borsa del titolo Apple, modifica il vertice della classifica delle maggiori società al mondo per capitalizzazione di mercato. Il colosso petrolifero Exxon Mobil torna a scalzare il produttore di iPhone e iPad tornando così in vetta.

In realtà considerando vendite, ricavi, assets e valore di mercato, le tre aziende più grandi al mondo quotate in borsa sono banche. Al primo posto, secondo la classifica di Forbes "Global 2000", figura la cinese Icbc (The Industrial and Commercial Bank of China), che scalza così il colosso del petrolio Exxon Mobil, al secondo Ccb (China Construction Bank) e al terzo JP Morgan Chase Bank

Le Borse europee hanno chiuso in rosso, con Francoforte (-2,34%) e Parigi (-2,35%) maglia nera, mentre Milano amplia le perdite sul finale e lascia sul terreno lo 0,96% (segui gli indici finanziari). Tra i pochi titoli positivi a Milano Banca Mps (dopo che ieri sono stati sequestrati 1,8 miliardi alla giapponese Nomura nell'ambito dell'inchiesta sui derivati Alexandria) e Telecom Italia (la scorsa settimana il cda ha preso 15 giorni di tempo per esaminare la proposta di integrazione di H3G). Scivola in rosso Fiat (dopo il diciottesimo calo consecutivo del mercato dell'auto in Europa). Forti vendite su Prysmian che cede oltre 6 punti percentuali.

La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in netto rialzo dell'1,22%, incoraggiata dai buoni indicatori provenienti dagli Stati Uniti e da un ulteriore calo dello Yen. L'indice Nikkei 225 delle blue chip é salito 161,45 punti 13,382.89 punti. L'indice Topix è salito 1,50%, guadagnando 16,81 punti 1136,01 punti. L'attività è stata molto intensa, con 3,8 miliardi di azioni scambiate sul mercato principale

In mattinata è arrivato il dato sull'asta di Bund a 10 anni in Germania: i tassi sono scivolati al minimo storico dell'1,28% segnale, secondo alcuni esperti, di un ritorno dell'avversione al rischio sui mercati finanziari. Mentre la Slovenia ha collocato con successo l'intero ammontare previsto (1,1 miliardi di euro) di titoli a 18 mesi. Il tasso è salito dal 3,99% al 4,15%. Il governo di Lubiana ha acquisto debito per 510 milioni di euro confermando il piano di "payback".

Agenzia di rating Egan-Jones declassa la Germania
Egan-Jones ha declassato la Germania il cui rating passa così a A da A+. L'agenzia di rating è minore ma diventata famosa in tutto il mondo per essere stata la prima a decretare un downgrade degli Stati Uniti. Era il 16 luglio 2011. Il mese dopo S&P fece altrettanto in scia allo stallo sull'innalzamento del debito pubblico. E fu panico sui mercati.

Spread
Lo spread tra Bund decennali tedeschi e Btp equivalenti, chiude in area 301 punti, dopo aver chiuso ieri intorno a 305. Il tasso del decennale è al 4,24%. Dopo lo scossone provocato dal rallentamento dell'economia cinese torna a prevalere l'effetto Giappone e la maxi-iniezione di liquidità di Tokyo. Lo dimostrano il nuovo calo dello yen, il rialzo dell'1,2% di Tokyo e l'aumento del prezzo dell'oro. Arretra a 338 punti il differenziale Bonos/Bund, con il tasso al 4,67% (i rendimenti dei Bond dell'Eurozona).

Valute
L'euro apre sopra 1,31 dollari, mentre lo yen torna sotto pressione. La moneta europea passa di mano a 1,3170 dollari (cambio euro/dollaro e convertitore di valute). Giù lo yen, mentre risale la propensione al rischio, come dimostra il rialzo del prezzo dell'oro. Euro/yen a 129,42 e dollaro/yen a 98,30.

Oro in rialzo ma sotto 1.400 dollari
Il prezzo dell'oro è in rialzo, dopo aver perso il 17% dall'inizio dell'anno. Sui mercati asiatici l'oro tocca un top di 1,381,80 dollari l'oncia e poi si assesta a 1.379,15 dollari, dopo aver toccato ieri un minimo di 1.321 dollari e aver registrato lunedì il peggior scivolone dal 1983.

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