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Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2013 alle ore 12:16.

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Giovanni Bazoli (Imagoeconomica)Giovanni Bazoli (Imagoeconomica)


Giovanni Bazoli è stato confermato presidente di Intesa Sanpaolo, mentre i due vice saranno Mario Bertolissi (confermato) e Gianfranco Carbonato. Così hanno deciso i soci del gruppo nell'assemblea che si è tenuta oggi a Torino e che ha approvato tra l'altro i risultati del 2012. Significativo, però, l'esito del voto per l'elezione del Consiglio di Sorveglianza: la prima lista, quella presentata dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Cariplo, ha ottenuto il 45,3% delle preferenze tra i presenti (e 12 consiglieri), la seconda targata Padova-Firenze-Bolgona il 21,9% (e 5 consiglieri), mentre quella depositata dai fondi si è fermata al 9,3%, con due soli consiglieri. Da notare, poi, che i contrari sono stati il 20,3%, a conferma – evidentemente – dei malumori di diversi fondi azionisti, probabilmente perplessi per la tormentata vicenda che ha portato alla composizione della lista da parte di Assogestioni.

Proprio la questione è stata al centro di una lettera inviata da Consob alla banca venerdì scorso, una missiva in cui l'authority chiedeva lumi su eventuali conflitti d'interessi, vista la partecipazione di Eurizon (gruppo Intesa) al comitato gestori di Assogestioni. Nella lettera inviata venerdì scorso, Consob ha fatto notare come «il protocollo di autonomia per la gestione dei conflitti di interessi, a cui ha aderito la stessa Eurizon», prevede, tra l'altro, «che le sgr non esercitano il diritto di voto inerente alle azioni di pertinenza dei patrimoni gestiti emesse da società direttamente o indirettamente controllanti». Non solo, il testo approvato da Assogestioni nel febbraio 2013 sottolinea che «non possono partecipare alle discussioni e alle deliberazioni del comitato dei gestori coloro che abbiano un conflitto di interesse, per onto proprio o di terzi, circa argomenti trattati».

Pertanto Consob ha chiesto al consiglio di sorveglianza di rispondere «se la lista Assogestioni possa essere considerata come lista collegata alla lista presentata dalla Compagnia di Sanpaolo e dalla Fondazione Cariplo, alla luce del comportamento della controllata Eurizon nell'ambito del processo di individuazione dei candidati della medesima lista». Il Consiglio di sorveglianza, tuttavia, «non ravvisa la sussistenza di elementi che possano delineare un collegamento». Inoltre, precisa che «Eurizon é dotata degli specifici presidi di indipendenza» e, nel corso, del comitato dei gestori chiamato a individuare i nomi per la listaAssogestioni «ha manifestato, nel pieno esercizio della sua autonomia e con riferimento a uno dei potenziali candati della lista da presentare per il rinnovo delle cariche di Intesa Sanpaolo, l'assenza di uno dei requisiti di indipendenza». Il riferimento è all'avvocato Vincenzo Cariello che, infatti, poi non è entrato in lista proprio per la vicinanza della sua attività a quella della banca. Infine, «Eurizon non ha partecipato alla riunione del comitato dei gestori di Assogestioni in data 18 marzo nel corso del quale è stata approvata la lista definitiva», conclude il Consiglio di Sorveglianza, che si è riunito stamattina per analizzare la questione.

Oltre a Bazoli, Bertolissi e Carbonato, entrano nella nuova sorveglianza Jean Paul Fitoussi, Rossella Locatelli, Beatrice Ramasco, Giulio Lubatti, Carlo Corradini, Monica Schiraldi, Giuseppe Berta, Franco Dalla Sega, Pietro Garibaldi, Piergiuseppe Dolcini (lista 1), Jacopo Mazzei, Gianluigi Baccolini, Edoardo Gaffeo, Francesco Bianchi (lista 2), Rosalba Casiraghi, Marco Mangiagalli (lista 3).

In mattinata la discussione si era concentrata sui conti. "Siamo una delle poche banche al mondo già in regola con i requisiti di Basilea 3". Tocca al consigliere delegato Enrico Cucchiani aprire i lavori dell'assemblea Intesa Sanpaolo, nella sede del gruppo a Torino: il manager ha illustrato ai soci presenti (in rappresentanza del 58% del capitale) prima il contesto macroeconomico, poi la situazione dell'Italia ancora segnata dall'allarme spread ("100 punti di differenziale dai bund costano 20 miliardi alle casse dello Stato") e infine quella di Intesa, che nel 2012 ha chiuso in utile e confermato il dividendo di cinque centesimi grazie "al significativo contributo delle attività di trading, che compensa in misura abbondamente il contributo degli interessi netti". Cucchiani, poi, ha ricordato ancora la necessità di ristruttura la rete distributiva, in coerenza con il processo di riduzione della rete già avviato dal gruppo.

Dopo gli interventi dei soci, ha preso la parola Bazoli, rispondendo in particolare a chi denunciava il progressivo "invecchiamento" dei vertici della banca (e delle Fondazioni azioniste). "Io stesso mi sono posto in largo anticipo questo tema, come ben sanno le persone cui mi ero confidato – ha risposto Bazoli -. ma sono state le pressioni degli azionisti nonché del consigliere delegato a spingermi alla nuova candidatura. D'altronde ritengo che gli importanti aspetti di rinnovamento previsti nella governance della società siano accompagniati da alcuni elementi significativi di continuità: una società che non si rinova è morta, ma una società che non conserva determinati valori della sua storia, va incontro a rischi d'avventura". "Il mio attaccamento a questa banca è totale – ha aggiunto Bazoli - e tale che io non esiterei un momento a passare la mano ad altri al primo segno di difficoltà che avvertissi nell'espletamento del mio mandato".
Dalle comunicazioni d'inizio lavori si è deduce che Generali ha ridotto la propria quota al 2,7% dal 4,8% dell'ultima comunicazione Consob e dal 3,15% dell'ultimo dato dell'assemblea di ottobre.

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