NEW YORK - La Securities and Exchange Commission ha deciso di indagare per far luce sull'ultimo episodio di flash-crash. Un episodio insolito: è stato causato da un falso tweet, un messaggio che pirati informatici hanno introdotto sul servizio dell'agenzia di stampa Associated Press e denunciava attentati alla Casa Bianca. Un falso, appunto, rapidamente smentito da tutti. Ma che è bastato a spedire la Borsa sull'ottovolante, con quasi 200 miliardi di dollari di capitalizzazione - e 145 punti dell'indice Dow Jones - andati in fumo in due minuti.

I miliardi sono stati recuperati davanti alla pioggia di smentite, ma la paura è rimasta, quella del possibile ripetersi del ben più grave flash crash del maggio 2010 a causa della velocità di programmi automatici di trading nel reagire a eventi, veri o falsi.
Questi super-sofisticati ed enormi programmi di compravendita di titoli, infatti, ormai non scattano solo davanti a fattori tecnici, a prezzi di azioni o altri segnali in arrivo dal mercato. Pattugliano anche l'universo dell'informazione, un universo sempre più frammentato compresi i social media di ogni genere. E agiscono di conseguenza, all'istante. Una reazione che, se incontrollata, può essere come visto pericolosa e destabilizzante.

Uno dei commissari della Sec, il democratico Luis Aguilar, ha preso adesso la leadership e chiesto allo saff della Sec di analizzare il nuovo mini flash-crash. Un esame che vada al di là dell'analisi di routine che sempre l'agenzia effettuta davanti a scosse sulle piazze azionarie e comportameti insoliti nelle contrattazioni. Gli stessi trader oggi sono rimasti sotto shock, impreparati all'apparenza a gestire il nuovo scacco alla credibilità dei mercati. E Twitter ha ora annunciato che studierà migliori misure di sicurezza per i suoi servizi e account.

Aguilar ha anche sollevato lo spettro di attività illegali per influenzare i mercati. «Quando sembra che i mercati siano vittime di manipolazioni in violazione delle leggi, la Sec deve condurre un'inchiesta indipendentemente dai metodi utilizzati», ha detto Aguilar. Che ha precisato come al momento l'agenzia non sia pronta a denunciare moventi e responsabili dell'ultimo episodio, formalmente rivendicato da un gruppo, la Syrian Electronic Army, che si dichiara a favore del regime siriano. Soprattutto, ha però affermato Guilar, la Sec deve preoccuparsi di tenere sotto osservazione efficacemente le nuove vie della tecnologia e dell'informazione: «Dobbiamo essere al corrente di come la tecnologia intersechi e influenzi i mercati sotto la nostra supervisione».

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