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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2013 alle ore 20:10.
L'ultima modifica è del 30 aprile 2013 alle ore 17:07.

Apple ha in corso la sua prima emissione di debito dal 1996. Saranno Goldman Sachs e Deutsche Bank a curare entro la giornata il collocamento dei già ribattezzati iBond. L'obiettivo è finanziare almeno parte dei 100 miliardi di dollari che Apple si è impegnata, molto generosamente, a restituire agli azionisti. Valore complessivo di 17 miliardi di dollari, di cui tre a tassi variabili e 14 a tasso fisso, con scadenze che vanno dai tre ai 30 anni. È il record per i titoli a debito emessi a livello mondiale, strappato a Roche (16,5 miliardi di dollari) e a France Télécom (16,4 miliardi di dollari). Le richieste sull'order book hanno toccato una quota astronomica 50 miliardi.
L'emissione obbligazionaria è programmata in sei tranche: a tasso variabile con scadenza al 2016 e al 2018 e a tasso fisso con scadenza negli anni 2016, 2018, 2023 e 2043. La raccolta permetterebbe ad Apple di evitare tasse sul rimpatrio di capitali: all'estero la casa madre di iPhone e iPad conta 102,3 miliardi di dollari di fondi. La disponibilità di cash che Apple può vantare, pari a 145 miliardi di dollari, è superiore alla liquidità combinata delle aziende americane con rating tripla A. Eppure il gruppo guidato da Tim Cook ha ottenuto da Moody's ed S&P's soltanto un giudizio Aa1 e AA+. Gruppi come Microsoft, Johnson & Johnson, Exxon Mobil e Automatic Data Processing hanno invece la tripla A da entrambe le agenzie.
La scorsa settimana Microsoft ha collocato obbligazioni per 1,95 miliardi pagando il 2,4% sulla scadenza decennale, 70 punti base più del Treasury. Apple sconterà il suo rating inferiore pagando qualcosa in più. Dai 55 punti base rispetto ai titoli di stato (contro i 32 di Microsoft) sulla scadenza quinquennale ai 90-95 su quella decennale.
Intanto il miliardario Alisher Usmanov ha comprato una partecipazione in Apple da 100 milioni di dollari. Ricorda Cnbc che la mossa segue il calo di circa il 40% del titolo Apple dai suoi massimi storici toccati a settembre. Usmanov, quindi, è convinto che il produttore di iPhone e iPad possa continuare a soprendere anche dopo la morte di Steve Jobs.
Secondo Forbes 43esimo paperone al mondo con capitali per 19,8 miliardi di dollari, Usmanov ha all'attivo una serie di scommesse vinte inclusa quella su Facebook. Attraverso la sua Digital Sky Technologies ha intascato 1,3 miliardi di dollari, 10 volte di più del suo investimento iniziale nel social network risalente al 2009, successivamente alla quotazione al Nasdaq della società di Mark Zuckerberg. Anche la sua scommessa sulla cinese Alibaba e la società Internet russa Mail.ru Group hanno reso molto a Usmanov. (Al.An.)
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